La Burgo pignora 8 milioni al Cam

19 Febbraio 2014

Il credito dell’azienda si riferisce alla fornitura di energia elettrica, il Consorzio presenterà ricorso

AVEZZANO. Creditori all'assalto del Cam. Una delle società fornitrici di energia elettrica (la Burgo) ha chiesto il pignoramento, presso le Poste italiane – dove il Cam ha il conto – di otto milioni. Una somma notevole per un'azienda che si trova in una situazione finanziaria disastrosa. La società ha chiuso, infatti, il bilancio 2012 con un debito di quasi 62 milioni. Nel 2013, anche se il bilancio non è stato ancora predisposto, la situazione, grazie ai tagli, sarebbe sensibilmente migliorata. Il che, secondo i sindaci dei 32 Comuni soci, fa ben sperare in un risanamento dell'azienda. L'accordo raggiunto tra tutti gli azionisti di superare il modello duale (consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione) e tornare, entro giugno, al sistema tradizionale, viene considerato un passo importante nell'impedire il fallimento della società. L'incarico di traghettare la società verso il consiglio di amministrazione è stato affidato al sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. La richiesta di pignoramento di ben 8 milioni, dunque, è un'autentica mazzata. Altri creditori nel 2013 hanno promosso analoghe azioni. Ma si trattava di qualche centinaio di migliaia di euro. L'udienza per decidere sulla richiesta della Burgo è stata fissata dal giudice il 3 aprile. Di Pangrazio ha fatto sapere che la società presenterà ricorso. Sempre il Cds venerdì nominerà il nuovo presidente del consiglio di gestione, al posto di Andrea Ziruolo, che si è dimesso. La decisione è stata motivata dal professor Ziruolo con l'impossibilità di conciliare una presenza costante in azienda, come vorrebbero gli azionisti, con il suo impegno di docente universitario.

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