La Cgil: «La Regione penalizza L’Aquila»

Trasatti: bisogna subito rivedere la zonizzazione delle aree che potranno usufruire degli aiuti di Stato alle imprese

L’AQUILA. «L’Aquila e i comuni del cratere non possono restare fuori dalla zonizzazione delle aree che potranno utilizzare i fondi previsti dalla misura 107.3C. Sarebbe una scelta scellerata e del tutto ingiustificata». Ad affermarlo è stato ieri il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti che, alla vigilia delle elezioni regionali, ha voluto richiamare l’attenzione degli schieramenti politici e dei candidati alla presidenza della Regione sulla delicatissima questione degli aiuti alle imprese. «Il tutto è nato dalla richiesta del presidente uscente Gianni Chiodi di rivedere la proposta di riparto, decisa in sede di conferenza Stato-Regioni, per le aree da inserire nella programmazione 2014-2020. Ma nella delibera di giunta», ha spiegato Trasatti, «emerge con chiarezza che senza il sì all’innalzamento della soglia della popolazione interessata dalla misura, che per la Regione dovrebbe salire a 377mila a fronte degli attuali 251mila abitanti, a restare fuori dal programma sarà proprio il cratere sismico. Una cosa pazzesca visto che L’Aquila e i Comuni del cratere potrebbero ritrovarsi persino nell’impossibilità di utilizzare le risorse (il 5 per cento dei fondi per la ricostruzione) destinate allo sviluppo economico. Noi siamo pronti a sostenere la proposta di allargamento portata avanti dalla Regione che, però, non può continuare a penalizzare L’Aquila», ha aggiunto il segretario della Cgil. «Chiederemo a Chiodi e a tutti i candidati presidenti di dire cosa intendono fare. Ed è chiaro che non staremo a guardare e che, anzi, saremo pronti a lanciare un appello alla mobilitazione di tutto il territorio. La richiesta di riformulare la proposta di riparto decisa dalla conferenza Stato-Regioni è assolutamente condivisibile e noi siamo pronti a sostenerla. Ma la Regione non pensi di lasciarci fuori dalla programmazione. Stare nella zonizzazione consentirà alle imprese del territorio di utilizzare gli aiuti di Stato bypassando i vincoli imposti dall’Ue. Sarebbe pazzesco lasciare fuori il cratere, tanto più che è l’unico territorio della regione ad avere risorse certe per il sostegno alle imprese. Insomma», ha dichiarato Trasatti, «potremmo ritrovarci nella situazione di avere soldi in cassa ma di non poterli usare». E proprio in riferimento ai 100 milioni destinati alle attività produttive del cratere, Trasatti ha poi puntato il dito contro la lentezza con cui stanno andando avanti le istruttorie. «Qui non ci sono più soldi per la cassa integrazione, ma c’è chi continua a tenere ferme queste risorse già destinate a progetti di investimento. Sanofi, Dompé, Thales Alenia e altre aziende attendono ancora il via libera di Invitalia, a cui è demandata l’istruttoria, per poter utilizzare quei fondi. Finora sono stati stanziati soldi solo per la ricerca e il Gran Sasso. Per il resto tutto è fermo e la situazione, alla luce della posizione assunta dalla Regione, potrebbe anche precipitare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA