La difesa: «La documentazione è a posto»

Tra dieci giorni Lombardo e Fulvi compariranno in tribunale per una presunta lottizzazione abusiva

L’AQUILA. «Siamo sorpresi e non appena avremo tutta la documentazione in mano contesteremo queste accuse. Non conosciamo ancora chi abbia fatto la denuncia ma sappiamo che tutta l’attività svolta è rendicontata in maniera corretta».

Lo afferma Vincenzo Calderoni, il legale di Lombardo e Fulvi, il quale contesta in radice le accuse mosse dalla finanza e dai carabinieri. Un’indagine che sembra essere corredata da documentazione voluminosa ma che comunque ha già avuto un primo via libera anche da un giudice.

Comunque, per restare in chiave giudiziaria, Lombardo, insieme allo stesso Fulvi e a Pierluigi D’Armi, il 14 marzo prossimo dovranno presentarsi in tribunale proprio in relazione a quelle molteplici attività di natura imprenditoriale dei primi due.

Più in particolare sono accusati di abuso edilizio: D’Armi, nella veste di titolare del terreno, Lombardo in quella di presidente dell’associazione «Cardinale Innocenti» e Fulvi nella veste di amministratore unico di Artigianservice, sono imputati di avere realizzato una struttura a forma di U, una struttura portante in ferro, ancorata su una platea in cemento armato, in difformità di quanto indicato nella richiesta depositata al Comune dell’Aquila, riferita alla rilocalizzazione di 14 uffici, un centro congressi e due ripostigli. Essi, secondo l’accusa, hanno in realtà costruito undici ambulatori per visite specialistiche, una reception e sei locali per servizi igienici. Queste opere, secondo l’accusa, sarebbero state fatte ponendo in essere una lottizzazione abusiva visto che la suddetta particella sarebbe stata frazionata in cinque sub-particelle.

Per questo procedimento penale la giunta comunale ha disposto che l’ufficio legale dell’ente si costituisca parte civile.

Va subito detto che tale iniziativa non è da considerarsi come un accanimento verso gli indagati ma si tratta ormai di una prassi che il Comune intende sempre più applicare quando ci sono in ballo interessi dell’ente e dunque della collettività.

Infatti, soprattutto da quando è in giunta l’ex pm Nicola Trifuoggi, sono state disposte altre costituzioni di parte civile a fronte di altri cinque casi giudiziari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA