In consiglio comunale l’opposizione attacca l’esecutivo Federico: città paralizzata

La maggioranza fa pace

Ma la composizione della giunta resta un mistero

SULMONA. La maggioranza si ricompatta in aula, ma soltanto a parole. Il prossimo banco di prova, infatti, sarà l’approvazione del bilancio in programma a metà maggio. Nonostante le rassicurazioni, le fratture sono emerse e l’opposizione ha rimarcato «la paralisi della città». Dopo la seduta si è svolta una riunione nella quale Paola Pelino ha ribadito l’assegnazione di due assessori al Pdl.

Un vertice tra sindaco, assessori e capigruppo di maggioranza durante il quale sono state gettate le basi per la ricomposizione della giunta. Il prossimo esecutivo potrebbe essere nominato a breve, subito dopo la riunione con i vertici regionali del Pdl in programma all’inzio della prossima settima. «Durante l’incontro che ritengo positivo» ha confermato il sindaco Fabio Federico «è stato tracciato l’iter per comporre la nuova giunta».

Sul numero degli assessori (sei o sette) il primo cittadino non si sbilancia. «L’importante» ha aggiunto «è la ponderata ripartizione delle deleghe». Bocche cucite anche sul ventaglio di nomi proposti in quota Pdl, ma non si esclude un eventuale ritorno di Palmiero Susi, defenestrato proprio in occasione della presentazione delle liste per le elezioni Provinciali, a fine febbraio, per dissapori sulla scelta dei candidati consiglieri Pdl. La giornata di ieri era cominciata in maniera piuttosto movimentata. All’avvio dei lavori del consiglio comunale, l’opposizione aveva chiesto senza mezzi termini la discussione sulla situazione politica.

«È doveroso fornire delle spiegazioni» è intervenuto il capogruppo del Pd, Filadelfio Manasseri «perché non sappiamo neanche chi sia il nostro interlocutore e se esiste ancora una maggioranza». Prima del confronto politico sono stati discussi gli altri argomenti all’ordine del giorno. Approvati, tra gli altri punti, il recepimento del piano casa, la proroga al piano urbanistico commerciale e l’avvio di uno studio per verificare e intervenire sulla pericolosità di scarpate e versanti a rischio dissesto idro-geologico.

Non sono mancati accesi diverbi ed è volata anche qualche parola pesante. «Dite le cose come stanno» ha inveito Luigi Santilli dai banchi dell’opposizione «non continuate a giocare perché è una vergogna per la città». Bordate anche dai banchi della maggioranza. «Bisogna fare chiarezza» ha sottolineato Luigi Rapone (Udc) «altrimenti si paralizza la città». «Si va verso il superamento della crisi» ha detto Alessandro Maceroni (Alleanza per Sulmona) «ma non condivido il rientro di Alleanza per Sulmona nel Pdl, perché non ci sono segnali politici rilevanti.

Al riguardo, sono un «finiano», sostengo il sindaco, ma non rinucio al dissenso». Di risposta Vittorio Masci (capogruppo di Alleanza per Sulmona, ma che aspira a rientrare nel Pdl) ha elencato una serie di iniziative sostenute dalla Regione. «Noi ci sentiremo parte di questa maggioranza» stigmatizza Cristian La Civita (Pdl) «non appena tutto verrà risolto».

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