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La sezione dell’Anpi sarà presto intitolata ai 9 Martiri aquilani
L’annuncio nel secondo giorno delle commemorazioni Ripercorso il tragitto dei giovani fucilati dai nazifascisti
L’AQUILA. La sezione aquilana dell’Anpi dei partigiani sarà intitolata ai Nove Martiri. L’annuncio è arrivato ieri, durante il secondo giorno di commemorazioni in città verso i giovani fucilati dai nazifascisti nel 1943.
Ricordare i Nove Martiri aquilani ripercorrendo il sentiero che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto portarli a unirsi ai partigiani nascosti in montagna e che invece li condusse ad essere catturati e fucilati poche ore dopo davanti ad un muro interno della caserma Pasquali, dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa: questa l’iniziativa di ieri, all’indomani delle commemorazioni ufficiali dell’eccidio del 23 settembre del 1943.
Una folta delegazione dell'Anpi con in testa Fulvio Angelini e Tommaso Cotellessa, rispettivamente segretario provinciale e segretario della sezione aquilana dell’associazione dei partigiani, si è ritrovata alla “sbarra” che impedisce alle auto di salire verso la Madonna Fore, per un cammino che li ha portati prima alla chiesetta dedicata alla Santissima Addolorata e poi al fontanile di Collebrincioni, dove è stato onorato il monumento dei giovani eroi della Resistenza. Indossando le magliette rosse dedicate ai Nove Martiri, i partecipanti alla manifestazione si sono poi ritrovati al circolo Arci di Collebrincioni per un brindisi in onore di quei nove giovani.
È stato proprio nel corso della manifestazione che è stata annunciata la volontà dell’Anpi di intitolare la sezione dell’Aquila ai giovani aquilani che in quel lontano 1943 diedero la vita per ribellarsi contro la dittatura nazifascista. Questa intitolazione è solo l'ultima di una serie di dediche per i Nove Martiri, a partire dal Sacrario al cimitero dell'Aquila, il sentiero percorso ieri e la piazza in centro città che, prima della guerra era chiamata piazzetta 28 ottobre in ricordo della marcia su Roma dei fascisti. Il sentiero che da San Giuliano conduce alla Madonna Fore si percorre in circa 30 minuti ed ogni giorno è percorso dagli aquilani che vanno a camminare e a correre in mezzo alla natura, mentre più impegnativo è il tratto che prosegue verso Collebrincioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricordare i Nove Martiri aquilani ripercorrendo il sentiero che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto portarli a unirsi ai partigiani nascosti in montagna e che invece li condusse ad essere catturati e fucilati poche ore dopo davanti ad un muro interno della caserma Pasquali, dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa: questa l’iniziativa di ieri, all’indomani delle commemorazioni ufficiali dell’eccidio del 23 settembre del 1943.
Una folta delegazione dell'Anpi con in testa Fulvio Angelini e Tommaso Cotellessa, rispettivamente segretario provinciale e segretario della sezione aquilana dell’associazione dei partigiani, si è ritrovata alla “sbarra” che impedisce alle auto di salire verso la Madonna Fore, per un cammino che li ha portati prima alla chiesetta dedicata alla Santissima Addolorata e poi al fontanile di Collebrincioni, dove è stato onorato il monumento dei giovani eroi della Resistenza. Indossando le magliette rosse dedicate ai Nove Martiri, i partecipanti alla manifestazione si sono poi ritrovati al circolo Arci di Collebrincioni per un brindisi in onore di quei nove giovani.
È stato proprio nel corso della manifestazione che è stata annunciata la volontà dell’Anpi di intitolare la sezione dell’Aquila ai giovani aquilani che in quel lontano 1943 diedero la vita per ribellarsi contro la dittatura nazifascista. Questa intitolazione è solo l'ultima di una serie di dediche per i Nove Martiri, a partire dal Sacrario al cimitero dell'Aquila, il sentiero percorso ieri e la piazza in centro città che, prima della guerra era chiamata piazzetta 28 ottobre in ricordo della marcia su Roma dei fascisti. Il sentiero che da San Giuliano conduce alla Madonna Fore si percorre in circa 30 minuti ed ogni giorno è percorso dagli aquilani che vanno a camminare e a correre in mezzo alla natura, mentre più impegnativo è il tratto che prosegue verso Collebrincioni.
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