Lutto cittadino a Bugnara per l’addio a Gianni, morto sotto il treno

11 Giugno 2025

Domani i funerali del 17enne, l’autopsia conferma il decesso per trauma da schiacciamento. Il vicesindaco ha avviato una raccolta fondi. Dall’analisi del telefono si ricostruirà la vita del ragazzo 

BUGNARA. Sarà lutto cittadino domani a Bugnara per i funerali di Gianni Di Vito, il 17enne morto lo scorso sabato, sui binari della linea Roma-Sulmona, nella stazione del piccolo comune della Valle del Sagittario. I funerali saranno celebrati alle ore 15.30 nella chiesa della Madonna del Rosario di Bugnara. Ieri pomeriggio è durata diverse ore l’autopsia del 17enne, effettuata all’obitorio dell’ospedale dell’Aquila dall’anatomopatologo Ildo Polidoro. Il medico legale, incaricato dalla Procura, ha accertato come causa della morte un trauma da schiacciamento e ha effettuato tutti i prelievi di rito, i cui risultati arriveranno tra novanta giorni.

La camera ardente, riservata ai familiari, sarà allestita domani mattina nell’obitorio del presidio ospedaliero aquilano. Sulla vicenda, che ha scosso l’intera comunità peligna, la Procura continua a indagare per istigazione al suicidio. Risposte potrebbero arrivare dall’analisi del telefono e dei dispositivi informatici del ragazzo. Toccherà probabilmente a un perito analizzare nel dettaglio conversazioni e file video alla ricerca di eventuali elementi che avrebbe potuto indurre il 17enne a compiere il gesto.

I carabinieri della Compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia, vogliono vederci chiaro e capire cosa c’è dietro al gesto volontario di Gianni, se una challenge tra giovanissimi, un rapporto conflittuale con gli amici o un momento buio. Per questo le indagini stanno esplorando i luoghi frequentati dal 17enne. Dalla vita privata a quella familiare fino a scuola.

Gianni Di Vito frequentava il terzo anno del liceo economico sociale e lo scorso venerdì aveva chiuso l’anno con un bel voto. In classe non manifestava problematiche, come riferito dai suoi docenti, attenti anche a portare avanti attività di sensibilizzazione contro il bullismo, che resta una piaga sociale dei giovani. Prima del lancio mortale, Gianni era andato in montagna con gli amici e si era tuffato in piscina per un momento di relax. Voleva prendere la patente e aiutare il padre nell’azienda agricola. Un ragazzo come tanti che dentro, però, portava qualche peso.

«La famiglia in questo momento chiede rispetto e silenzio», raccomanda l’avvocato, Serafino Speranza, incaricato dai familiari del 17enne di seguire l’intero iter giudiziario. Cresce la solidarietà nei confronti della famiglia a Bugnara dove in tanti stanno partecipando alla raccolta fondi avviata dal vicesindaco Michele Stinziani. E Bugnara si prepara all’ultimo saluto.

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