Lavori fermi all’Abbazia Protestano i visitatori
SULMONA. I lavori dovevano terminare nel settembre scorso, ma sono fermi da mesi. E intanto le centinaia di visitatori che hanno affollato l’Abbazia celestiniana durante le ultime festività hanno...
SULMONA. I lavori dovevano terminare nel settembre scorso, ma sono fermi da mesi. E intanto le centinaia di visitatori che hanno affollato l’Abbazia celestiniana durante le ultime festività hanno dovuto sfilare davanti a un cantiere fermo, con impalcature e reti protettive. Resta ancora chiusa la chiesa del complesso ai piedi del Morrone, con gli interventi iniziati e poi stoppati a causa di problemi successivi all’appalto e delle solite lungaggini burocratiche. Nel frattempo le iniziative portate avanti dal Parco nazionale della Majella, che la sua sede proprio nella storica struttura, e quelle del personale della Soprintendenza ai beni culturali, che si trova sempre lì, devono fare i conti con la chiesa chiusa e circondata da un cantiere abbandonato.
Oggi stesso il Parco presenterà un progetto turistico legato ai treni storici e gli uffici della Soprintendenza sabato sera terranno delle visite guidate dalle 20 alle 24. Il complesso monumentale, che occupa una superficie di 16mila e 600 metri quadri, si trova a soli 5 chilometri dal centro città, in località Badia. Le sue origini sono legate alla figura di Pietro di Angelerio, monaco benedettino, eremita, fondatore dell’ordine dei Celestini e papa con il nome di Celestino V. Sarà lui a iniziarne la costruzione ampliando la chiesetta di Santa Maria della prima metà del XIII secolo e promuovendo poi la costruzione di una nuova chiesa dedicata allo Spirito Santo con annesso monastero. Nei secoli l’Abbazia ha subito varie modifiche, fino ad arrivare agli importanti interventi successivi al terremoto del 1706. L’attuale impianto è composto da una monumentale chiesa settecentesca e da un imponente monastero che si articola su cinque cortili interni, tre maggiori e due minori. I monaci hanno abitato il complesso fino agli inizi del 1800 e poi l'abbazia è stata adibita prima a Collegio reale dei tre Abruzzi, poi a ospizio, quindi a quartiere militare con annesso ospedale, fino al 1868 quando è stata trasformata in carcere, che ha chiuso nel 1993. (f.p.)
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