Legionella al Piano Case Il Comune disinfetta

L’assessore Moroni chiede la collaborazione dei residenti del quartiere Roio 1: «Occorre garantire la reperibilità e attenersi alle indicazioni dei tecnici»

L’AQUILA. «Il Comune ha attivato le procedure, previste dal protocollo, nei casi in cui si riscontri la presenza del batterio della legionella, allo scopo di eliminarlo utilizzando un prodotto biocida».

Lo rende noto l’assessore al Patrimonio Alfredo Moroni, responsabile della gestione dei complessi Case e Map, dopo le proteste arrivate da Roio in seguito al riacutizzarsi di un problema già emerso alcuni mesi fa. «I risultati delle analisi di controllo effettuate dall’ Asl, che hanno portato a riscontrare la presenza del batterio della legionella, seppure in percentuali non rilevanti, nella piastra 6 di Roio 1», ha proseguito Moroni, «sono pervenuti al Comune la settimana scorsa, martedì 15, e già dal giorno successivo abbiamo avviato la procedura di sanificazione chimica dell’impianto, con l’impiego del prodotto biocida denominato “Cillit-Allsil Super 12,4 Ag”, per eliminare il batterio. Contestualmente abbiamo contattato gli assegnatari degli alloggi ubicati sulla piastra, informandoli che la procedura sarebbe durata cinque giorni. Quindi i tecnici Asl e Arta hanno effettuato nuovi campionamenti di verifica. In attesa dei risultati resta fermo il divieto di utilizzare l’acqua calda. Mi preme chiarire», ha aggiunto Moroni, «che la procedura dello shock termico è prevista per strutture ricettive o alberghiere, per le quali di prassi, già in fase di progettazione, vengono realizzati impianti idonei a sopportarla. Nel caso di civili abitazioni o di edilizia residenziale, come in questo caso, gli impianti non sono dotati delle caratteristiche tecniche per poter sostenere lo shock termico e questa è la ragione per la quale si ricorre ad altre pratiche, ugualmente efficaci. È comunque imprescindibile», ha concluso l’assessore, «la collaborazione di tutti gli assegnatari degli alloggi posti sulla piastra soggetta a procedura di sanificazione, sia nel rendersi reperibili, sia nell’attenersi alle indicazioni dei tecnici, ai fini di ottenere assoluta certezza sull’esito positivo della procedura stessa».

INDAGINE. È rimasto menomato dopo aver contratto la legionella e ora chiede 900mila euro di risarcimento danni al ministero della Giustizia. La notizia è riportata da Abruzzoweb. Protagonista della vicenda un uomo dell’Aquila che all’epoca dei fatti lavorava all’interno del carcere. L’uomo aveva iniziato ad avvertire strani malesseri, con febbre alta, tanto da essere ricoverato. In seguito ad alcuni accertamenti portati avanti in una fase successiva si era appreso che il contatto col batterio sarebbe stato causato dall’ingestione di acqua asseritamente contaminata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA