Liris: variante Cermone progetto illegittimo 

Il vicesindaco in consiglio comunale risponde a un’interrogazione della Cimoroni «È in corso un’inchiesta su eventuali violazioni urbanistiche e sugli usi civici»

L’AQUILA. Il progetto della “variante del Cermone” è illegittimo e su di esso è in corso anche un’inchiesta della magistratura per appurare se ci siano state violazioni in materia urbanistica e di normativa sugli usi civici. A riferirlo è stato l’assessore alle Opere pubbliche, Guido Liris, in consiglio comunale, rispondendo a un’interrogazione presentata dalla consigliera Carla Cimoroni (Coalizione sociale). Il progetto in questione è quello della nuova strada che l’Anas vorrebbe realizzare sulla Statale 80, nell’area archeologica di Amiternum, all’altezza di San Vittorino. L’opera, ha ricordato la Cimoroni, «rientra nel piano di interventi urgenti sulla viabilità locale programmati dall’Anas nell’immediato post terremoto». Secondo Anas, la variante servirà a eliminare il tratto di Statale che dalla rotonda realizzata in occasione del G8 vicino a San Vittorino porta al Cermone (dove è prevista un’altra rotatoria per facilitare l’accesso a chi arriva da Preturo) e a collegare il teatro e l’anfiteatro di Amiternum. Il progetto, contro il quale è già scesa in campo Italia Nostra, ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie (comprese quelle del Provveditorato alle Opere pubbliche e della Sovrintendenza) ed è appena andato in gara. «Dismettere quel tratto di statale è però impossibile», ha osservato la Cimoroni, «perché ci sono degli accessi a raso che conducono a terreni privati. Il progetto, inoltre, non è stato assoggettato alla Valutazione di impatto ambientale e su di esso esistono anche dei pareri non favorevoli espressi dal Servizio tutela e valorizzazione del paesaggio della Regione. Inoltre», ha precisato sempre la consigliera, «tra le particelle catastali soggette a esproprio ne risultano alcune gravate da uso civico appartenenti all'amministrazione separata di San Vittorino. Dalla delibera di consiglio votata il 27 settembre 2012, con cui il Comune approvava il progetto, non risulta l'atto di cambiamento di destinazione d'uso di queste particelle. In assenza di tale mutamento, la delibera dovrebbe considerarsi illegittima ed essere ritirata». Di fronte alle obiezioni sollevate dall’esponente di Coalizione sociale, l’assessore Liris ha ammesso che la procedura con la quale Anas ha approvato il progetto «non ha la piena legittimità, per motivi urbanistici e per ragioni inerenti la normativa sugli usi civici. Sulla vicenda è in corso un’indagine, siamo già stati chiamati a rispondere dalla polizia giudiziaria. Prima di prendere qualsiasi decisione, però, vogliamo aspettare l’esito dell'inchiesta, anche alla luce dei contributi tecnici che nel frattempo sono stati prodotti dagli uffici comunali competenti».
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