Malati di Alzheimer accordo per l’ex Onpi

Intesa tra Comune e Asl per attivare posti letto destinati alla lungodegenza Tra i progetti anche la realizzazione di una palestra con riabilitatori

L’AQUILA. Saranno potenziati i posti destinati alla lungodegenza nella struttura per la residenzialità pubblica ex Onpi, restituita alla città da pochi mesi dopo un lungo periodo di lavori post-sisma. Grazie a un accordo di programma tra Comune e Asl provinciale (che dovrà essere tuttavia approvato dal consiglio comunale) saranno attivi presto 12 posti per l’assistenza di malati di Alzheimer, 12 per l’hospice (destinati ai pazienti destinatari di terapia del dolore e cure palliative). Infine, 60 posti in più per la Rsa. Ma l’ex Onpi, oltre alle nuove assistenze, include oggi già 120 posti per la residenza assistenziale (anziani sufficienti e autosufficienti) e 20 posti per il social housing per l’accoglienza delle ragazze madri. La novità riguarda «la gestione dei servizi, che avverrà in maniera univoca tra Comune e Asl, in una sorta di scambio di competenze», ha spiegato il vicesindaco Roberto Riga, affiancato dal sindaco Massimo Cialente e dal manager Asl Giancarlo Silveri.

Il Comune mette gli spazi (ex Onpi), e avrà la gestione dei servizi, all’Asl spetta il controllo. «L’ex Onpi diventerà una struttura completa interamente a costo del Sistema sanitario nazionale», ha spiegato il sindaco. «Per i malati di Alzheimer ci avvarremo di personale Asl, per la residenzialità protetta è tutto da vedere. Il nostro obiettivo è creare una rete di assistenza domiciliare, avvalendosi di assistenti sociali. Presto realizzeremo anche una palestra con i riabilitatori per una fascia di utenti quali anziani, malati di Alzheimer e malati terminali». Ma nell’ex Onpi ci sarà spazio anche per i pazienti sottoposti a terapia del dolore e cure palliative e vi si insedierà il Consultorio familiare, ancora in un container a Collemaggio. Silveri ha ribadito che «l’obiettivo dell’Asl è togliere dalle attuali sistemazioni precarie non solo il consultorio, ma anche tutte le attività ambulatoriali che ancora si svolgono all’interno della struttura ex G8».

Marianna Gianforte

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