un volume sostenuto dalla fondazione carispaq 

Margherita d’Austria nella storia della città 

L’AQUILA. È stato presentato nei giorni scorsi il quarto volume della collana Monumenta Civitatis Aquilae dal titolo “La relazione dell’entrata di Margherita d’Austria e la descrizione della città...

L’AQUILA. È stato presentato nei giorni scorsi il quarto volume della collana Monumenta Civitatis Aquilae dal titolo “La relazione dell’entrata di Margherita d’Austria e la descrizione della città dell’Aquila di Marino Caprucci”, a cura di Luca Pezzuto e Maria Rosaria Pizzoni. Alla presentazione hanno partecipato il vice presidente della Fondazione Carispaq Roberto Marotta e il direttore della collana Monumenta Civitatis Aquilae, Carlo De Matteis. Hanno relazionato Michele Maccherini professore di storia dell’Arte moderna e Silvia Mantini professoressa di storia moderna entrambi all’Università dell’Aquila ed Enrico Parlato professore di storia dell’arte moderna all’Università della Tuscia. Si tratta di un’opera sostenuta dalla Fondazione Carispaq e diretta da Carlo De Matteis, che rende fruibili agli studiosi e alla comunità aquilana i “monumenti cartacei” che ricostruiscono il quadro di una civiltà della scrittura. Il volume ripropone due testi, entrambi frutto della penna del dotto intellettuale cinquecentesco Marino Caprucci, che si presentano per la prima volta corredati di un ampio apparato di note e trascritti nella loro interezza dalle copie attendibili che ne fece lo studioso Andrea Agnifili. Il fortunato ritrovamento della relazione dell’entrata di Margherita d’Austria, fino ad oggi considerata perduta, e la completa trascrizione della descrizione della città dell’Aquila, costituiscono una aggiunta significativa, non solo alla storiografia artistica abruzzese, ma anche alle vicende celebrativo-dinastiche della “fìola di Cesare”, e della sua corte. «Con il sostegno a questa iniziativa la Fondazione Carispaq», spiega il vice presidente Marotta, «intende contribuire alla migliore conoscenza di attività, ingegni e realizzazioni che hanno illustrato, attraverso i secoli, le valenze socio culturali di una città. Mi piace anche pensare che la riscoperta e la diffusione della conoscenza di fatti, personaggi e opere famose del nostro territorio possa servire anche ad avere maggiore consapevolezza della ricchezza della nostra storia. Consapevolezza che dev’essere di tutti noi in un momento delicato come quello che stiamo vivendo».
«La Fondazione Carispaq, in queste ultime settimane», come ha aggiunto il suo presidente Domenico Taglieri, «ha promosso molte iniziative di riscoperta e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Iniziative che riguardano tutta la provincia dell’Aquila e che servono a far comprendere le ricchezze storiche e artistiche che questo territorio ha sempre espresso. Un impegno che contribuisce anche a promuovere la cultura non solo come volàno di crescita e sviluppo, ma anche come momento di confronto critico e di recupero della socialità».(g.p.)
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