Marola (Prc): Del Corvo deve lasciare

Accuse dell’opposizione al presidente della Provincia dopo il ritiro delle dimissioni: «Non è più un politico credibile»

L’AQUILA. «Con il ritiro delle dimissioni di Antonio Del Corvo siamo alla farsa della politica che alimenta il progressivo distacco dei cittadini dalle Istituzioni». Rifondazione Comunista, tramite il segretario provinciale, Francesco Marola, chiede senza mezzi termini a Del Corvo di andare via. «Se era rimasta una qualche credibilità al presidente della Provincia dopo l'inchiesta sugli appalti scolastici e il suo maldestro tentativo di prendere le distanze dal suo dirigente Valter Specchio, ora l'ha persa definitivamente», dice ancora Marola, «come avevamo detto, era evidente che la scarna lettera di dimissioni non conteneva altri contenuti politici che l'ambizione di una candidatura alle elezioni politiche, per questo avevamo chiesto almeno coerenza nel mantenere le dimissioni. Tentare di abbandonare la Provincia per le proprie ambizioni, poi ritirare le dimissioni per non aver trovato spazio nella lista del Pdl (lista di nominati con la legge elettorale che nessuno dei principali partiti presenti in parlamento ha voluto modificare in questi 5 anni), è il triste epilogo di questa vicenda tutta personale». «Riteniamo che il presidente rientrante», conclude la nota, «abbia perso qualsiasi credibilità istituzionale, sommando ciò ai demeriti della sua amministrazione, il totale ci porta a rinnovare la nostra richiesta di dimissioni. Del Corvo si dimetta davvero».

Ma ieri il presidente della Provincia ha spiegato le ragioni delal sua scelta.

«La decisione di ritirare le dimissioni», spiega Del Corvo, celanese, già consifliere regionale,«nasce dopo aver ragionato profondamente sulla necessità di portare a termine degli obiettivi che mi ero posto sin da quando i cittadini mi hanno messo alla guida dell’Ente Provincia, obiettivi unici e estremamente importanti per il territorio e per ciò che possiamo offrire alla collettività». «Sono convinto», ha spiegato Del Corvo in una nota , «di poter lasciar una preziosa eredità per quanto di competenza, insieme alla squadra giusta, che possa rimanere a servizio dei cittadini che vivono il territorio. Confido in una collaborazione reale e volta al bene comune di tutte le istituzioni che si sono messe in gioco, a più livelli, nonchè del sostegno amministrativo della parte tecnico-dirigenziale che rende poi fattibile ciò per cui noi parte politica ci battiamo. Una catena di professionalità che non deve essere spezzata per portare a compimento i progetti preventivati e che non deve essere intaccata da personalismi. Una missione e una responsabilità, quelle consegnatemi nel 2010 a cui ho creduto sempre convintamente e per cui voglio continuare ad essere un punto di riferimento, con i relativi pro e contro che ne verranno fuori durante il percorso».

«Ringrazio», ha aggiunto, «i rappresentanti del Pdl e delle altre compagini politiche per aver riconosciuto in me una persona che poteva ricoprire un ruolo in Parlamento ma, in questo periodo di riflessione, mi sono convinto a non lasciare la carica di presidente della Provincia e ribadisco che non abbandonerò il Pdl».

«Sono pronto», conclude l’amministratore, «per riprendere il lavoro e farlo ancor meglio,sicuro che abbiamo la possibilità di lasciare un patrimonio importante alla nostra provincia».

E in effetti il lavoro da fare non è secondario anche perchè la macchina amministrativa riparte dopo lo shock rappresentato dall’arresto del suo principale dirigente che, comunque, è stato già sostituito da Del Corvo.

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