«Medici di base e pediatri in trincea contro il Covid» 

Il presidente dell’Ordine Ortu riunirà mercoledì via web i colleghi per adottare un protocollo unico nella gestione dell’isolamento fiduciario e del tracciamento

L’AQUILA. «Le criticità sulla provincia dell'Aquila sono evidenti con un aumento dei contagi che non c’era stato nella prima fase. Stiamo cercando una linea comune d’azione per applicare un protocollo unico nella gestione dell’isolamento fiduciario e del tracciamento». Queste le parole del presidente dell'Ordine dei medici, Maurizio Ortu, che ha organizzato per mercoledì prossimo, alle 19, un webinar sul tema “coronavirus, l’arrivo della seconda ondata: come affrontarla al meglio”, per fornire direttive precise ai medici di base e ai pediatri, che consentano di fare diagnosi preventive e non intasare gli ospedali. All’incontro parteciperà, tra gli altri, Alessandro Grimaldi, responsabile dell'unità operativa di malattie infettive del San Salvatore.
«L'aumento dei contagi è legato anche al numero di tamponi che vengono effettuati», dice Ortu, «ma non ci aspettavamo un’ondata così pesante: nei mesi scorsi abbiamo abbassato la guardia, siamo stati più a contatto e queste sono le conseguenze». Ortu conferma che il numero maggiore di positivi si riscontra nella fascia tra i 20 e i 40 anni. «Giovani», spiega, «che più facilmente riportano il virus all’interno dei nuclei familiari e delle comunità chiuse». Quanto alle misure per frenare il contagio Ortu ritiene che «il blocco della didattica in presenza nelle scuole può aiutare, ma il problema non è la scuola in sé, piuttosto il prima e il dopo lezione: i trasporti, i luoghi di ritrovo, gli ingressi. L’invito alle famiglie è a tenere il più possibile i ragazzi a casa», sottolinea, «e ad indossare la mascherina sempre, anche all'interno delle abitazioni, in presenza di persone che non fanno parte del nucleo familiare».
Il ruolo dei medici di base, in questa fase, è determinante: «Sono in prima fila, così come i pediatri», evidenzia Ortu, «anche per questo abbiamo ritenuto doveroso organizzare un incontro in cui fornire un protocollo unico di azione sul territorio per la gestione dei casi sospetti e delle persone in isolamento fiduciario nell’intento di alleggerire il peso sugli ospedali, le terapie intensive, il pronto soccorso».
Il presidente dell'Ordine dei medici lancia un appello a favore delle vaccinazioni antinfluenzali. «Il vaccino», sostiene, «permette di fare la diagnosi differenziale e scaricare un po’ di lavoro sul territorio per non entrare in emergenza assoluta, quando l’influenza stagionale si sommerà al coronavirus. Grazie alla Protezione civile stiamo distribuendo ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta i dispositivi di sicurezza: potrebbe essere una soluzione anche quella di dare la possibilità ai medici di base di effettuare i tamponi per facilitare i tracciamenti e bloccare la diffusione del virus. I test salivari, disponibili a breve, consentiranno di effettuare screening a tappeto, soprattutto nelle scuole».
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