Migliaia di aquilani multati con l’autovelox a Bussi 

De Santis (Idv): «Molte sanzioni hanno colpito i pendolari, intervenga Biondi» In arrivo contestazioni al prefetto di Pescara per far annullare i verbali

L’AQUILA. «Il transito sulla strada statale, che collega la città dell’Aquila alla città di Pescara e alla costa adriatica, da mesi sta trovando la barriera nascosta dell’autovelox in corrispondenza dell’abitato di Bussi, che fotografa tutti i veicoli di passaggio, non per evitare alte velocità e quindi pericoli alla pubblica incolumità, ma – si sospetta – solo per fare cassa a favore del Comune locale e della società incaricata del servizio».
Lo afferma il consigliere comunale di opposizione Lelio De Santis (Cambiare Insieme-Idv), il quale si fa anche interprete delle proteste di molti aquilani che stanno ricevendo delle multe per loro inattese.
Alcuni di essi affermano di non essere mai passati lungo quella strada.
«Ad oggi, risultano inviati oltre 10.000 verbali di violazione dei limiti di velocità ad automobilisti, in prevalenza dell’Aquila», dice l’esponente dell’Idv, «che soprattutto nel periodo estivo si sono recati a Pescara per lavoro o per vacanza. Parrebbe che molte di queste contestazioni di infrazioni al Codice della strada siano viziate da grossolani errori riguardanti la notifica, oltre i 90 giorni previsti, la mancanza delle foto nel sito di quel Comune e la sensibilità di un’urgente informativa per evitare il ripetersi di infrazioni soprattutto ai pendolari».
«È evidente», prosegue De Santis, «che i singoli cittadini colpiti da queste contestazioni di infrazioni avranno modo di far ricorso al prefetto di Pescara, ma stante la portata e la dimensione dei fatti e la vessazione oltre ogni limite degli automobilisti su una strada a scorrimento veloce, ritengo opportuno che il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, faccia bene a fare chiarezza con il collega di Bussi, Salvatore La Gatta, sulla correttezza formale e amministrativa dell’invio di migliaia di verbali, per impedire il ricorso massiccio agli avvocati per tutelare i diritti dei cittadini-automobilisti aquilani».
«Non si tratta di difendere automobilisti scriteriati e irresponsabili», aggiunge, «ma di difendere gli automobilisti che percorrono con velocità consentita quell’unica strada a scorrimento veloce, già disseminata da inutili rotatorie, per raggiungere Pescara per ragioni diverse».
«Il collegamento L’Aquila-Pescara, essenziale per l’economia delle zone interne» conclude il consigliere di opposizione, «pur nel rispetto della sicurezza e del codice della strada, non può essere l’occasione per fare cassa e per far aggiungere un’altra tassa agli aquilani, costretti a viaggiare verso la costa».
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