Morte del piccolo Tommy all’asilo: pronta la perizia, una prima svolta 

A giorni il consulente Ruggeri dovrà depositare la relazione richiesta dal sostituto procuratore Gallo I dubbi da chiarire: perché l’auto si è sfrenata travolgendo i bimbi e quali erano le misure di sicurezza 

L’AQUILA. È attesa a giorni, sulla scrivania del pubblico ministero, la perizia tecnica relativa all’inchiesta per la morte del piccolo Tommaso D’Agostino, il bimbo di 4 anni morto all’interno dell’asilo Primo maggio dell’Aquila il 18 maggio scorso. Nell’incidente restarono feriti altri cinque piccoli alunni. La relazione, affidata al geometra Cristiano Ruggeri, dovrà chiarire i due punti chiave dell’inchiesta: il primo riguarda cosa è accaduto alla Passat che sfrenandosi ha travolto i sei bambini, mentre il secondo, più complicato, è legato alla sicurezza dei luoghi scolastici. Oltre a individuare il motivo che ha causato lo sfrenamento dell’automobile, il consulente ha dovuto valutare, in particolare, se siano state rispettate tutte le condizioni di sicurezza nell’allestimento dell’area giochi nel cortile esterno della scuola dell’infanzia. Le risultanze della consulenza potrebbero allargare la portata del fascicolo d’inchiesta che, per ora, vede come unica indagata per omicidio e lesioni stradali N.R.B., 38 anni, di nazionalità bulgara. Si tratta della mamma conducente della Passat che aveva parcheggiato l’auto con a bordo il figlio 12enne, nello spazio interno alla scuola, per riprendere altri due figli, gemelli, nell’istituto scolastico. L’automobile, per cause che dovrà stabilire la perizia, si è sfrenata sfondando la rete di recinzione, non ancorata al muro ma a terra, che delimitava il giardino dove i bambini stavano giocando. Sei i bimbi investiti dalla Volkswagen impazzita. Una piccola è stata presa di striscio e cadendo si è procurata una ferita alla testa. Gli altri cinque, invece, sono rimasti incastrati sotto la station wagon. Il dramma si è consumato dopo le 14.30 sotto gli occhi increduli delle maestre e dei compagni di classe. Tommaso, la piccola vittima, è apparso subito gravissimo. È stato l’ultimo a lasciare il luogo della tragedia. Prima di essere caricato a bordo dell’eliambulanza medici e infermieri hanno tentato il possibile praticandogli delle manovre salvavita. Nonostante gli sforzi il bimbo non ce l’ha fatta. Lo scorso luglio il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, David Mancini, ha chiesto l’archiviazione delle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose a carico del 12enne. Per via della sua età, inferiore ai 14 anni, il bambino non sarebbe comunque imputabile. Restano, invece, da chiarire eventuali responsabilità a carico di coloro che avrebbero dovuto garantire l’incolumità dei piccoli alunni nei luoghi scolastici. Proprio per quest’ultimi aspetti non è escluso che l’inchiesta possa allargarsi. L’attività investigativa della Squadra mobile dell’Aquila è coordinata dal sostituto procuratore Stefano Gallo.
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