SULMONA

Movida violenta, scatta il "Daspo Willy": per due anni bar e pizzerie vietate a un 26enne

Dal 2017 al 2019 coinvolto in una sequenza di risse e aggressioni. Misura approvata dopo il pestaggio brutale del 21enne Monteiro

SULMONA. E' uno dei primi casi in Abruzzo di "Daspo Willy" la misura contro la movida violenta approvata dal Consiglio dei ministri dopo la morte del 21enne Willy Monteiro Duarte, pestato a morte nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro (Roma). E' scattata nei confronti di un 26enne di Sulmona che per due anni non potrà accedere o stazionare nei pressi di bar e pizzerie del centro storico della cittadina peligna.

D.R.M., queste le iniziali del 26enne, come si legge in una nota della questura dell'Aquila, è risultato più volte coinvolto "in fatti penalmente rilevanti e di chiaro allarme sociale". In base alla ricostruzione dei poliziotti, nel 2015 è stato posto agli arresti domiciliari per aver aggredito fisicamente e verbalmente 8 persone nei pressi di un bar davanti al complesso monumentale dell’Annunziata. Nel 2017, prosegue la ricostruzione, è stato denunciato per aver aggredito, insieme a un noto pregiudicato, tre persone in un locale notturno di Sulmona e, nello stesso anno, è stato posto in custodia cautelare per aver aggredito, con un altro pregiudicato, un uomo con calci e pugni. Infine nel 2019, sempre nei pressi della centralissima piazza dell’Annunziata, un'altra aggressione: la vittima, riferiscono i poliziotti, ha subito un intervento di chirurgia maxillo-facciale all’ospedale civile San Salvatore di L’Aquila.

Il Daspo, adottato dal questore della provincia di L’Aquila Gennaro Capoluongo, gli è stato notificato ieri (mercoledì 12 maggio) dal personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Sulmona, dopo gli approfondimenti effettuati dalla divisione anticrimine della questura di L’Aquila e dopo le indagini del Commissariato di Sulmona. Al 26enne per due anni è vietato andare in bar e pizzerie del centro di Sulmona, pena la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8mila a 20mila euro. 

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