Necropoli nel cantiere della Snam La Soprintendenza tutela l’area

25 Giugno 2024

La zona sarà sottoposta a vincolo, ma i nuovi rilievi non stravolgono il progetto della multinazionale Previsto lo slittamento dei lavori per consentire ulteriori scavi alla ricerca di altri reperti archeologici

SULMONA. Slitteranno di qualche settimana i lavori per la costruzione della centrale di compressione Snam, a Sulmona. Lo fa sapere la multinazionale del gas che dalla Soprintendenza ha avuto disposizioni di continuare a scavare nell’area di Case Pente, dove sarà realizzata l’opera già autorizzata, per cercare altri reperti archeologici, dopo la scoperta della necropoli con cento tombe. Scoperta che risale ad alcune settimane fa.
La zona interessata dai ritrovamenti sarà sottoposta a vincolo culturale, come comunicato dalla Soprintendenza sia alla Snam sia all’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico”, che aveva chiesto spiegazioni in merito.
«Ulteriori prescrizioni saranno incluse nei provvedimenti a tutela dell’area interessata dal ritrovamento», scrive la Soprintendenza, chiarendo che sono in corso ulteriori indagini e che «i beni archeologici, una volta riportati alla luce sono tutelati per legge e sottoposti alle misure del codice dei beni culturali, anche in assenza di un provvedimento espresso».
Oltre alla necropoli, nel corso degli scavi a Case Pente, è stato individuato «un edificio rustico al momento parzialmente riportato alla luce» il quale, per disposizione della stessa Soprintendenza, «va tutelato e conservato mediante l’integrale mantenimento». Negli anni ’60 e ’70, sempre a Case Pente, erano state rinvenute diverse sepolture di epoca romana e la famosa iscrizione dei Callitani, oggi conservata nel museo archeologico di Sulmona. Tuttavia il vincolo culturale non ferma la Snam, dal momento che i rilievi della Soprintendenza non stravolgerebbero più di tanto il progetto. La multinazionale, non a caso, sta lavorando a stretto rapporto con la Soprintendenza e da subito si è mostrata disponibile a valorizzare eventuali siti archeologici. Ora bisognerà capire, al termine degli scavi, quanto sarà estesa quest’area.
Per cominciare a lavorare, però, ci vorrà ancora qualche settimana, come confermano dalla società. «Noi, al momento, stiamo continuando a scavare e andremo avanti fino a quando ce lo chiederà la Soprintendenza», afferma la Snam. Le operazioni dovrebbero concludersi comunque entro il mese di luglio. La centrale, autorizzata dal governo a dicembre 2017, sarà pronta entro l’autunno-inverno del 2026. I lavori, che sarebbero dovuti partire a giugno, dureranno all’incirca due anni. Il cantiere era stato allestito nel marzo dello scorso anno. Diversa la situazione per il metanodotto Sulmona-Foligno che attende la conclusione dell’iter autorizzativo.
La Snam ha reso noto che i lavori per la costruzione del gasdotto partiranno in autunno- inverno del 2025 per essere conclusi nello stesso periodo del 2027.
Al riguardo c’è ancora un ricorso pendente al Tar che si discuterà a fine luglio.
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