Non fu violenza sessuale, assolto dopo 10 anni 

Finisce l’odissea giudiziaria di un 54enne di Pescina, la ex lo accusava di minacce con una motosega

PESCINA. Era accusato di aver minacciato con una motosega, violentato e chiuso in un furgone una donna con la quale aveva avuto una breve relazione, ma è stato assolto dopo dieci anni di processo. L’imputato, S.M., 54 anni, di Pescina, era stato rinviato a giudizio nel 2013 dall’allora procuratore Vincenzo Barbieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Secondo l’accusa, l’uomo aveva prelevato in casa l'allora 41enne celanese, costringendola a salire su un furgone, l'aveva legata e dopo averla minacciata con la motosega aveva abusato di lei. L’episodio risaliva all’agosto del 2012 e tra i due, lui sposato e lei separata, pare ci fosse stata una breve relazione sentimentale, molto travagliata, che avrebbe portato più volte alla richiesta di intervento delle forze dell’ordine. Poi, secondo l’impianto accusatorio, la decisione della donna troncare la relazione. Questa scelta non sarebbe andata giù all’uomo che in un primo momento avrebbe cercato di ostacolarla e poi sarebbe arrivato a compiere una vera e propria aggressione. Il giorno di Ferragosto, sempre secondo l’accusa, dopo averla fatta salire aveva raggiunto con il furgone una strada di campagna percorrendo la Circonfucense e fermandosi nel territorio del Comune di Luco dei Marsi per iniziare quella che secondo l’accusa è stata definita una vera e propria tortura. La donna, sempre secondo la ricostruzione della parte offesa, era stata legata ma aveva tentato di divincolarsi tanto che lui aveva afferrato una motosega, l’aveva accesa e l’aveva minacciata. Nel corso del lungo processo, però, molti tasselli del racconto non hanno combaciato tra loro e le prove a disposizione dell’accusa non si sono rivelate sufficienti e solide per poter sostenere quelle accuse così pesanti nei confronti dell’imputato. Infatti, alla fine del complesso processo, ricco anche di colpi di scena, il 54enne, difeso dall’avvocato Umberto Paris, è stato assolto perché il fatto non sussiste dal tribunale collegiale di Avezzano presieduto dal giudice Daria Lombardi (a latere Camilla Cognetti e Marianna Minotti). Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell’imputato alla pena di sei anni e due mesi di reclusione. (p.g.)
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