L’uomo nell’auto in cui vive da circa tre mesi

SULMONA

Non trova casa e vive accampato nell’auto

L’appello di un 64enne, separato dalla moglie, da 3 mesi per strada. Percepisce la pensione e non avrebbe problemi a pagare un affitto: "Basterebbe anche una roulotte"

SULMONA. Ha trascorso il Natale dentro la sua auto, al freddo e al gelo, cenando con le scorte di cibo che gli avevano portato alcuni sulmonesi che erano a conoscenza della sua situazione. Stessa cosa ha fatto a Capodanno e continua a fare in questi giorni in cui le temperature, soprattutto di notte, scendono abbondantemente sotto lo zero.

Da quasi tre mesi un uomo di 64 anni, Jean Pierre Quattrocchi dorme nella sua auto, in attesa che qualcuno lo aiuti a trovare una piccola casa in cui poter vivere da persona normale: un bagno in cui lavarsi, una cucina per prepararsi il cibo e una camera dove poter dormire come fanno tutti. Percepisce la pensione e non avrebbe problemi a pagare un affitto. Ma, da tre mesi, da quando ha dovuto lasciare la casa paterna in cui viveva con la moglie dalla quale è separato, non riesce a trovare nessuno che gli affitti un “buco” di casa.

Ha sempre vissuto a Sulmona e vorrebbe continuare a vivere nella sua città. Anche perché una casa l’avrebbe ma per entrarci deve passare per forza nelle servitù dell’abitazione della sua ex moglie che non gli concede il permesso. "Ho chiesto ovunque ma ho sempre ricevuto la stessa risposta negativa", afferma Jean Pierre, "ho chiesto anche al Comune, però mi hanno risposto che se accontentano me da domani mezza Sulmona sceglierà di dormire in macchina per ottenere un’abitazione. Non so più a chi rivolgermi anche perché la notte è difficile dormire per le temperature troppo rigide. Ogni quarto d’ora sono costretto ad accendere il motore per mitigare l’ambiente, respirando anche i gas di scarico dell’auto. Basterebbe per il momento anche una roulotte che però non riesco a trovare".

Attorno alla vicenda di Jean Pierre si è creata una rete spontanea di persone che stanno cercando di aiutarlo come possono. "Non è possibile che nel 2022 esistano ancora queste situazioni", afferma Vito Graceffo, che ogni giorno si reca da Jean Pierre per dargli una parola di conforto o per portargli un piatto di minestra. "Ed è inaccettabile anche che ci siano persone che puntualmente chiamano le forze dell’ordine per far spostare l’auto dove si è accampato Jean Pierre, magari solo perché disturbate dalla vista di quest’uomo che vive nell’auto". (c.l.)

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