Nuova Casa studente, niente inchiesta

Il procuratore Rossini: «Per me non ci sono ipotesi di reato»

L’AQUILA. Se il presidente della giunta regionale abruzzese Gianni Chiodi e il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni hanno temuto qualche avviso di garanzia ora possono stare tranquilli.
Infatti il procuratore della Repubblica dell’Aquila Alfredo Rossini, non intende indagare sulla sulla nuova casa dello studente all’Aquila, realizzata dalla Regione Lombardia su un terreno di proprietà della Curia aquilana. Le indagini erano partite in seguito ad un esposto. L’ipotesi di reato era peculato. L’opera attivata agli inizi del mese di novembre 2009 e costruita a tempo di record è gestita dalla curia aquilana e sarà di proprietà della stessa tra trenta anni.

Secondo coloro che presentarono l’esposto, la Regione Lombardia avrebbe costruito con fondi pubblici una struttura che diventerà proprietà di un ente privato quale è la curia. «Per me non c’erano ipotesi di reato» - ha spiegato Rossini. Secondo il procuratore, a Milano c’é stata l’archiviazione anche dell’inchiesta avviata dalla Procura della Corte dei Conti.

Il caso, come è noto, aveva provocato nei mesi scorsi la dura reazione del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, il quale aveva deciso di costruire una nuova casa dello studente perché quella crollata in via XX Settembre, dove il 6 aprile scorso sono morti otto giovani, è, a sui dire uno dei simboli del tragico sisma dell’Aquila. Intanto, sull’affidamento della gestione alla Curia deve pronunciarsi nel merito il Tar Abruzzo al quale si è rivolto un gruppo di studenti, rimasti fuori dalla graduatoria, che contestano i criteri di assegnazione dei posti letto.
La decisione sulla sospensiva da parte dei giudici amministrativi aquilani è prevista per il 15 aprile.