Odissea di una bimba malata

Il tecnico è in pensione: niente elettroencefalogramma.

SULMONA. Ha avuto un malore mentre giocava con gli altri bambini della scuola materna. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Avezzano la bimba, che ha tre anni ed è di Raiano, si è ripresa, ma senza poter fare l’elettroencefalogramma di cui aveva bisogno. Mancava l’addetto mandato in pensione senza essere sostituito.
Ora i genitori hanno deciso di rivogersi alla giustizia per segnalare l’ennesimo caso di malasanità.
Ma è il nonno della bimba che parla: «È stato un miracolo se tutto si è risolto senza ulteriori problemi per la bambina», afferma l’uomo, «ma non possiamo stare zitti. Quello che è accaduto va denunciato con forza perché è assurdo che in un ospedale come quello di Avezzano non ci sia una persona che sappia fare un elettroencefalogramma. Eppure si tratta di un esame fondamentale per stabilire diagnosi e terapia quando un paziente evidenzia problemi cerebrali».

È dalla fine di dicembre che nell’ospedale marsicano non c’è il tecnico di riferimento. Ventidue giorni in cui i medici si sono arrangiati, senza poter effettuare l’esame ai pazienti che ne avevano bisogno. I vertici dell’azienda, forse solo perché nessuno si è preoccupato di segnalare la carenza, non hanno provveduto a trovare un sostituto lasciando un pericoloso vuoto nel servizio. «Se ci avessero avvisato che l’ospedale non era in grado di rispondere alla nostra urgenza», prosegue il nonno della bambina, «ci saremmo rivolti a un’altra struttura sanitaria e tutti, ora, saremmo stati più tranquilli».

La bimba ha avuto il malore mentre era insieme agli altri bambini della scuola materna di Raiano.
Grazie alla prontezza delle due puericultrici è stato avvisata la pediatra del paese che dopo essersi preoccupata di verificare la disponibilità dell’ospedale di Avezzano, (a Sulmona il reparto di pediatria è ormai ridotto a un ambulatorio), ha dato il via libera ai genitori della bimba affinché raggiungessero la struttura sanitaria marsicana. «Fin dal momento del ricovero i medici di Avezzano», incalza l’uomo, «hanno immediatamente capito che la prima cosa da fare era l’elettroencefalogramma. Da lì è iniziato uno scarico di responsabilità davvero imbarazzante.

Era in gioco la salute di una bambina di tre anni e dopo aver tergiversato i medici di pediatria ci hanno detto che erano riusciti a fissare l’esame per il 4 febbraio all’ospedale dell’Aquila. A quel punto ci siamo sentiti presi in giro e dopo esserci ripresi la bambina, siamo tornati a Raiano; tanto in quell’ospedale avrebbero potuto fare ben poco».
Oggi si recheranno dai carabinieri per denunciare l’accaduto. «È necessario segnalare quello che è successo», conclude il nonno della piccola, «lo faremo con la giustizia, ma anche con l’ordine dei Medici per raccontare con quale poca professionalità è stato affrontato il nostro caso. E se saranno riscontrate responsabilità è giusto che chi le ha commessa venga punito».