Parco archeologico apertura prevista a primavera 2014

Tuteri (Soprintendenza): «L’anfiteatro verrà restaurato» Ci saranno spazi per l’esposizione di alcuni reperti

L’AQUILA. Sarà pronto entro la prossima primavera il parco archeologico della città romana di Amiternum. Intanto, già nei giorni scorsi la Soprintendenza per i beni culturali ha attivato le procedure di esproprio di numerosi ettari di terreni nella zona di San Vittorino, per la tutelare l’area da eventuali abusi edilizi. Il parco archeologico prevede, oltre al restauro del teatro e dell’anfiteatro dell'antica città, che volgono al termine, anche la realizzazione di moduli per l’esposizione di alcuni dei reperti archeologici provenienti dall’area. I moduli sostituiranno le baracche preesistenti, dedicate al personale di custodia di Amiternum, ma non potranno ospitare tutti i resti venuti alla luce nel corso di molte campagne di scavo: «Si tratta di migliaia di reperti», spiega Rosanna Tuteri, della Soprintendenza archeologica, che specifica: «I più preziosi saranno portati nel museo archeologico nazionale d’Abruzzo a Chieti, per motivi di sicurezza. Il magazzino ragionato che intendiamo realizzare, infatti, seppur allarmato, non potrà garantire la stessa tutela e la stessa valorizzazione». Importanti fregi di abitazioni di epoca Romana e Sabina, ma anche di parti di monumenti come il famoso piede di marmo rinvenuto nel 2006, appartenente a una statua di circa 3 metri e mezzo, dunque, dovranno abbandonare il territorio come hanno già fatto altri reperti di valore, ultimo solo in ordine di tempo il letto d’osso di Navelli, da poco esposto al Palazzetto dei Nobili.

«Il problema è la mancanza di un vero museo archeologico in città», spiega Tuteri. «Attualmente non sappiamo dove esporre localmente i nuovi reperti». Il sisma, infatti, ha reso inagibile gran parte dei locali del Castello dov’era stata realizzata una sezione archeologica, «che potrebbe tornare di nuovo visitabile, con un minimo sforzo, com’è accaduto per la sala dell’Elephas», continua l’archeologa. «Anche il progetto di Santa Maria dei Raccomandati, il palazzo che era stato trasformato in un vero e proprio museo delle antichità e in particolare di Amiternum, già dotato di vetrine e pannelli, con il sisma è passato in secondo piano», continua.

«Per quanto riguarda, invece, il nuovo museo che dovrebbe sorgere nell’ex mattatoio, nella zona delle 99 Cannelle, non abbiamo partecipato direttamente al progetto di cui si sta occupando la direzione regionale per i Beni culturali». All’interno di quei locali dovrebbe essere riportato, in occasione dell’inaugurazione, il letto d’osso di Navelli, come promesso dal direttore regionale Fabrizio Magani. Ma il museo di Chieti, che espone anche gli altri letti in osso, insieme a quello in bronzo proveniente da Amiternum, non sembra disposto a liberarsene. Tutto sembra pronto, invece, per l’apertura del Parco archeologico di Amiternum. «Siamo alle prese con la fine dei restauri del teatro e dell’anfiteatro e la sostituzione delle vecchie baracche per il personale di custodia e per i reperti archeologici», conclude la Tuteri.

Michela Corridore

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