Perdonanza a pagamento? Solo a metà: gratis l’accensione del Tripode, poi i biglietti per lo spettacolo a Collemaggio

L’Aquila: due eventi distinti per provare a spegnere la polemica scoppiata attorno alla decisione di far pagare lo show inaugurale della Perdonanza
L’AQUILA. Due eventi distinti. Il programma dell’edizione 2025 della Perdonanza Celestiniana, pubblicato sul sito istituzionale della manifestazione, potrebbe spegnere le polemiche sulla serata inaugurale del 23 agosto, che quest’anno sarà a pagamento. L’apertura delle celebrazioni, con l’accensione del Tripode della Pace, è prevista infatti alle ore 20, a Piazza Palazzo, con ingresso libero. Il grande concerto che accompagnerà il rito più intimo e religioso sarà invece ospitato, a partire dalle 21.30, al Teatro del Perdono, allestito davanti alla basilica di Collemaggio. E per assistere alle esibizioni di artisti del calibro di Renato Zero e Alex Britti occorrerà aver prenotato il posto e pagato il biglietto, come per tutti gli altri spettacoli in cartellone.
La novità, di fatto già svelata sul sito, sarà ufficializzata nei prossimi giorni, con tutti i particolari. “Inaugurazione e accensione del Tripode della Pace, ore 20, L’Aquila, Piazza Palazzo. Il Fuoco del Morrone”, si legge sul sito della Perdonanza Celestiniana, “partito dall'Eremo di Sant'Onofrio, dà l'avvio alle celebrazioni e rappresenta un richiamo ai valori universali di pace, riconciliazione e dialogo tra i popoli”. Poi la seconda parte: “Nel Tempo del Perdono, ore 21.30 – Teatro del Perdono, Basilica di Collemaggio. Dopo la solenne cerimonia di apertura, concerto inaugurale tra musica, parola e spiritualità, ideato e diretto da Leonardo De Amicis, con testi di Paolo Logli. Partecipano Raoul Bova, Lorena Bianchetti, Francesco Gabbani, Alex Britti, Amara, Gaetano Curreri con gli Stadio, Vittoriana De Amicis e Renato Zero. In scena l’Orchestra del Conservatorio “Alfredo Casella” e i cori riuniti della città”.
LE POSIZIONI Dopo l’annuncio del sindaco Pierluigi Biondi sulla necessità di garantire l’ordine pubblico e quindi rendere a pagamento, per la prima volta, gli accessi alla serata inaugurale, si è scatenata una ridda di polemiche politiche e sul web si è fatta sentire la voce indignata di tanti cittadini. “Non si paga il Perdono”, il leitmotiv della diatriba, con accuse al primo cittadino di dividere la città e snaturare il gesto potente di Celestino V. Scelta invece condivisa da chi ritiene che la sicurezza venga al primo posto, dopo quanto accaduto lo scorso anno, con risse e spintoni davanti alle transenne.
L’INVITO Senza entrare nel merito delle polemiche, è il direttore artistico della Perdonanza, il maestro Leonardo De Amicis, a suggellare una sorta di riconciliazione, parola tanto cara al Papa eremita. Lo fa commentando l’articolo del Corriere della Sera che ieri ha presentato a livello nazionale l’edizione 731 della manifestazione aquilana: «In questa Perdonanza (come nelle precedenti) – con buona pace di tutti – la musica», scrive De Amicis, «ha mostrato la sua vera natura: non semplice ornamento, ma linguaggio sacro, ponte invisibile tra le anime, respiro condiviso che unisce. Non accompagna il gesto: lo è. La Perdonanza non è solo un evento: è un varco. Una porta che si apre ogni anno, e ci invita a fare altrettanto dentro di noi».
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