Pestato in piazza da cinque persone, giovane salvato dal barista-eroe

È stato aggredito dal gruppo con calci e pugni. La lite sarebbe scoppiata per ragioni sentimentali: «Ho sentito il ragazzo urlare e mi sono affacciato in piazza per capire. L’ho visto per terra sanguinante»
SULMONA. Prima le urla, le offese e le minacce pesanti. Poi si è passati alle mani. L’ennesimo episodio violento tra giovanissimi è avvenuto ieri, all’alba, intorno alle cinque del mattino, in piazza Capograssi, a pochi metri dal Tribunale di Sulmona e dalla Banca del Fucino. Cinque contro uno e una scena di violenza inaudita, a giudicare dal racconto dei testimoni che, nonostante l’ora, hanno assistito. Ad avere la peggio è stato un 23enne del posto che è stato brutalmente aggredito da un gruppo di cinque persone, tra cui tre donne, dopo una lite scoppiata, secondo le prime testimonianze, per motivi sentimentali, secondo il racconto di chi ha assistito all’aggressione: il giovane sarebbe stato colpito con calci e pugni fino a crollare a terra, con diverse ferite visibili sul corpo.
A evitare il peggio è stato il barista del Caffè Capograssi, che, sentendo le urla provenire dalla piazza mentre si preparava ad aprire il locale, è intervenuto tempestivamente per salvare il ragazzo e tentare di placare gli animi. Durante il tentativo di separare gli aggressori anche il barista è caduto, fortunatamente senza riportare danni. In quegli istanti concitati è passata una volante del metronotte, che si è fermata per dare supporto e bloccare l’assalto. Nella colluttazione è stato danneggiato anche il vetro dell’auto di servizio. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri di Sulmona, agli ordini del maggiore Toni Di Giosia, ma al loro arrivo gli aggressori si erano già dileguati, così come lo stesso giovane ferito, che al momento non ha richiesto cure mediche né sporto denuncia.
Nel gruppo dei sei, oltre ai cinque presunti aggressori, erano presenti anche tre ragazze. Si ipotizza quindi che dietro l’episodio possa esserci una rivalità sentimentale sfociata in violenza. «Ho sentito il ragazzo urlare e mi sono affacciato in piazza per capire cosa stava accadendo. Quando l’ho visto per terra sanguinante, accerchiato da cinque, d’istinto mi sono avvicinato per fermare l’aggressione» racconta il barista che ha messo in salvo il 23enne, evitando conseguenze peggiori.
«Solo dopo alcuni minuti è passato il metronotte e sono intervenute altre persone. Quando sul posto sono arrivati i carabinieri, i protagonisti si erano già dati alla macchia», continua il commerciante, spiegando che il suo intervento è stato legato ad un fatto di civiltà. I carabinieri stanno ora conducendo le indagini per fare piena luce sull’accaduto. Verranno acquisite e analizzate le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, a partire da quelle installate nell’istituto di credito, per ricostruire con precisione le fasi dell’aggressione e individuare i responsabili, in attesa di eventuali denunce di parte.
I militari dell'Arma, per il momento, hanno proceduto a raccogliere le testimonianze, comprese quelle dell’agente del metronotte e del baristi, i due super testimoni della violenta aggressione che sembra slegata dagli ultimi episodi di violenza avvenuti tra giovanissimi. L’altra notte un altro ventenne aveva sfondato la porta di uno suo conoscente a calci dopo le minacce di morte mentre la scorsa settimana sei stranieri erano venuti alle mani, tirando fuori nella colluttazione perfino un coltello.
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