Piano Case e Map gli affitti riguardano oltre 1300 famiglie

Il sindaco: il pagamento del contributo di partecipazione servirà per la manutenzione e per calmierare il mercato

L’AQUILA. Dal pagamento dei cosiddetti «contributi di partecipazione», il canone per l’occupazione degli alloggi post-sisma, nelle casse del Comune entrerà un milione e centomila euro all’anno. È l’importo previsto dall’ufficio Politiche abitative. Gli inquilini dei vari quartieri del progetto Case e Map (1.208 nuclei in tutto), Affitti concordati (41) e Fondo immobiliare (65) dovranno pagare un contributo di 2,60 euro al metro quadrato a partire dal 31 agosto.

Tutti soldi che serviranno a coprire i costi della manutenzione degli alloggi, affidata alla ditta Manutencoop. «Non si tratta di un guadagno per l’amministrazione», spiega il sindaco Massimo Cialente. Ai 1314 nuclei familiari dei nuovi quartieri che prima del terremoto pagavano un affitto, il Comune chiede di contribuire, così, ai costi della manutenzione. Non solo. «È anche un modo per calmierare il mercato degli affitti», spiega il sindaco, che già pensa a quando negli alloggi non ci saranno più gli sfollati. «Siamo in ritardo di un anno con la ricostruzione delle case E della periferia», ricorda il sindaco. «Noi avevamo fatto il calcolo dei contributi tenendo conto che entro la fine di quest’anno tutte queste case sarebbero state ricostruite». E dunque diversi alloggi sarebbero stati liberati, pronti per essere affittati.

«Abbiamo scelto di mettere un prezzo abbastanza basso», precisa il sindaco, «tenendo conto della distanza dalla città. Per esempio: un appartamento di 60 metri quadrati a Bazzano, costerà al mese circa 70-80 euro. Un prezzo molto basso rispetto al mercato degli affitti». Un appartamento di 100 metri quadrati al progetto Case di Sant’Antonio, invece, «verrà a costare a chi ci abita 260 euro al mese», spiega Cialente, facendo così un esempio del costo massimo del contributo (fissato a 2,60 euro al metro quadrato). Insomma, chi vive a Camarda o a Filetto pagherà molto meno di chi abita in prossimità della città. Ma il canone peserà sui nuclei familiari anche a seconda del reddito. Prevista anche la rateizzazione degli arretrati relativi al periodo che va dal primo dicembre 2011 al 31 luglio 2012: le modalità per la rateizzazione saranno descritte nella lettera del primo contributo che sta per essere inviata alle 1314 famiglie.

Il sindaco ha anche un’altra idea. «Aumenteremo l’Imu (Imposta municipale unica, ndr) su tutti gli immobili – case e locali commerciali – che sono vuoti, non affittati», spiega Cialente. «Anche questo è un modo per intervenire per calmierare gli affitti del mercato attuale». E l’immenso patrimonio immobiliare post-sisma che il Comune si troverà tra le mani quando tutti saranno rientrati nelle loro abitazioni, che fine farà?

«Sarà gestito da una struttura ad hoc», anticipa Cialente. «Creeremo un ufficio per la gestione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio (Case, Map, Musp scolastici ed edifici acquisiti o in via d’acquisizione dal Demanio)».

«Milioni e milioni di euro», dice il primo cittadino, affatto preoccupato di dove andare a trovare le persone che riempiranno quei circa «20mila alloggi, pari all’estensione di un comune come Celano». Perché, ironizza il sindaco, «dove c'è una tana ci va un animale».

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