Piazza Tommasi, vandali nell’area archeologica

Scritte e disegni sui pannelli che indicano il ritrovamento della domus romana Non ci sono soldi per gli scavi e la zona in centro storico versa nel degrado

SULMONA. Vandali e incuria hanno trasformato piazza Salvatore Tommasi, in centro storico, in un’area degradata. L’ultimo raid vandalico risale a qualche giorno fa quando sono stati danneggiati completamente i pannelli dell’area archeologica con scritte e disegni osceni. E in più punti la piazza è ridotta a una latrina a cielo aperto. A nulla sono servite le proteste di commercianti e residenti della zona che, da tempo, denunciano il degrado chiedendo maggiori controlli, video sorveglianza e il potenziamento dell’illuminazione pubblica. Eppure sulla valorizzazione di questo angolo di centro storico non sono mancate promesse dalle varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate a Palazzo di città. Perché, proprio sotto al degrado e alla sporcizia, nel 2006, durante gli scavi per il rifacimento della rete fognaria ritornò alla luce a circa due metri di profondità una domus romana, risalente al I-II secolo dopo Cristo, ben conservata, con importanti resti archeologici, pareti affrescate e mosaici policromi. E così si pensò subito di trasformare l’area in un’attrattiva culturale e turistica per la città.

Ma alle promesse non sono seguiti i fatti e ora la zona versa nel più totale abbandono. Dopo l’avvio del servizio di raccolta differenziata domiciliare in centro storico, i cestini portarifiuti di piazza Tommasi sono spesso utilizzati come cassonetti per l’indifferenziato.

E cresce l’indignazione. I fondi per continuare la campagna degli scavi archeologici sono, però, ben presto terminati è tutto è stato ricoperto con l’intento di creare un percorso informativo per spiegare l’importanza dell’area archeologica in pieno centro. Ma anche i lavori realizzati al riguardo, nonostante le buone intenzioni, non hanno valorizzato la zona come avrebbero dovuto.

La giunta del sindaco Peppino Ranalli è intenzionata a inserire la piazza nel progetto di recupero del liceo Classico Ovidio, inagibile dal sisma del 2009, dove i cantieri dovrebbero aprire a breve.

I lavori interesseranno anche la biblioteca comunale Ovidio, anch’essa chiusa a causa del sisma, che è proprio davanti agli scavi archeologici. La riapertura al pubblico della biblioteca comunale e il ritorno degli studenti nella sede storica del liceo Classico potrebbero rappresentare un’occasione importante per valorizzare anche i reperti archeologici. I cantieri dovrebbero chiudere per la primavera del 2017, appena in tempo per festeggiare il bimillenario della morte del poeta Ovidio.

Chiara Buccini

©RIPRODUZIONE RISERVATA