Pratola, torna lo struscio in ginocchio per la Madonna della Libera / VIDEO

Rinnovato il rito con l’arrivo dei pellegrini dopo 40 km a piedi da Gioia dei Marsi nel restaurato Santuario Mariano danneggiato dal sisma

PRATOLA PELIGNA. Strusciando le ginocchia dalla soglia del santuario fino all’altare maggiore, riaperto quest’anno dopo il terremoto, hanno voluto rendere omaggio alla Madonna della Libera in segno di penitenza e devozione per invocare grazie. Si è aperta ieri sera con questo tradizionale rito dei pellegrini giunti a piedi da Gioia dei Marsi, il programma religioso della festa della Madonna della Libera. Alle centinaia di fedeli giunti dalla Marsica, si sono uniti anche numerosi devoti pratolani, che hanno voluto anche loro partecipare al cammino di devozione.

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In ginocchio per penitenza davanti alla Madonna della Libera
Il rito dei pellegrini a Pratola dopo aver percorso 40 km a piedi da Gioia dei Marsi (video di Claudio Lattanzio)

I pellegrini marsicani, partendo da Gioia alle prime luci del giorno, hanno compiuto un cammino di 40 chilometri, passando per Forca Caruso e Goriano Sicoli. Tra canti devozionali dedicati alla Vergine Maria e preghiere sono giunti in Valle Peligna. Nella sosta a Goriano, in omaggio a Santa Gemma, come da tradizione i pellegrini di Gioia hanno rivolto una preghiera alla Madonna, con lo sguardo rivolto a Pratola. Poi il cammino è ripreso. Intorno alle 19.30, dopo avere attraversato Raiano, i circa 300 pellegrini sono arrivati alle porte di Pratola. Ad accoglierli una grande folla. In testa il gonfalone del Comune e gli amministratori, accanto al Comitato festa, presieduto dall’artista pratolano Silvio Formichetti, e dalla mostra di Antonella Di Cristofaro. L’abbraccio tra i sindaci di Gioia e di Pratola e tra i rappresentanti dei due Comitati ha segnato l’inizio del corteo che dalla periferia si è mosso verso la piazza del Santuario.

Da qui l’inizio dell’atto di devozione e penitenza: strusciando le ginocchia a terra e cantando il tradizionale inno alla Madonna della Libera, i pellegrini sono arrivati fino all’altare per poi baciare la lettera M di Maria. «Una tradizione che si rinnova con intensità sempre maggiore. Due comunità unite dalla condivisione dei valori e della fede per la Vergine protettrice. Con l’arrivo della compagnia possiamo dire che si aprono i festeggiamenti religiosi», ha detto il sindaco Antonella Di Nino.
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