Processo breve, Berlusconi: "Sull'Aquila accuse ridicole"

16 Aprile 2011

Il premier liquida le critiche alla riforma del processo breve. "Dicono, le vittime di Viareggio, le vittime dell'Aquila, le vittime di Cirio, le vittime di Parma... tutte senza senso del ridicolo. Questi processi non sono toccati"

L'AQUILA. "Non hanno il senso del ridicolo, anche perchè processi come quello della strage di Viareggio o dell'Aquila, così come la Cirio e Parmalat, non sono toccati". Silvio Berlusconi, intervenendo a una convention organizzata dal ministro Brambilla, liquida come critiche "senza senso del ridicolo" le accuse di danneggiare le famiglie delle vittime di tragedie come il terremoto o il treno di Viareggio, rivolte alla legge sul processo breve.

"Tutti i Paesi distinguono tra incensurati e no, e quindi modulano diversamente la prescrizione", spiega il presidente del Consiglio che censura come "bazzeccole magari di 15 anni prima" le questioni per le quali è chiamato a rispondere in giudizio, circostanza che "distrae un presidente del Consiglio dal suo lavoro".

Poi entra nel merito delle critiche alla riforma sul processo breve e sulla possibilitò che mandi in prescrizione alcuni processi come appunto quello sul terremoto. "Dicono, 'le vittime di Viareggio, le vittime dell'Aquila, le vittime di Cirio, le vittime di Parma...", elenca Berlusconi modulando la voce come quando si riferisce chi leva un lamento, per poi osservare che queste critiche sono "tutte senza senso del ridicolo".

Berlusconi, come aveva fatto in Parlamento Alfano, prende ad esempio il processo di Viareggio: "Prevede due reati: il disastro ferroviario si prescrive in 23 anni, cioé fino al 2032. L'omicidio colposo plurimo invece in 34 anni, cioè c'è tempo fino al 2044". Per Cirio e Parmalat, invece, i tempi sono "da 18 anni e qualche mese a 17 anni e qualche mese". Ecco conclude, una "legge
imposta dall' Europa che ci ha imposto multe per milioni".

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