Quando l’Abruzzo viaggia in una scatola 

Così un ex orafo ha reinventato il lavoro e aiuta gli orsi marsicani: prodotti tipici esportati in Europa

AVEZZANO. Gli ultimi tempi, anche in maniera piuttosto drammatica, hanno messo in luce una delle più grandi contraddizioni delle società capitalistiche: la relativa facilità di spostamento delle merci, contrapposta alla difficoltà di spostamento delle persone, a maggior ragione – ma non solo – dopo le progressive restrizioni per contenere la pandemia. Una premessa d’obbligo per capire l’importanza strategica di Broozy, un’azienda del territorio, fortemente legata all’Abruzzo (di qui il nome che ne riprende il suono).
Questa storia parte da Avezzano, dall’idea del 42enne Luca Lorenzo Perilli che, fino al 2018, lavorava come orafo in una gioielleria del centro. Un’esperienza quasi ventennale che ha dovuto mettere da parte a causa della crisi del settore. Sì, ma cosa inventare per tirare avanti? Ecco l’idea: con il sostegno di una serie di produttori locali, una selezione di prodotti tipici abruzzesi da abbinare all’interno di una scatola. Una selezione che si propone come percorso in omaggio a gusto, piccoli tesori nascosti ed eccellenze locali. Il tutto da inserire in una scatola food box da far viaggiare un po’ ovunque. I prodotti sono a lunga conservazione così i corrieri possono prendersela relativamente comoda. Le grafiche delle box sono state fatte da un artista locale, Alleg, lo stesso che ha trascritto Fontamara di Ignazio Silone sulla celebre parete di Aielli. Grafiche che richiamano alla tradizione e allo stesso tempo invitano curiosare tra le novità dei produttori locali. L’attività cresce in fretta e a giugno arriva il sito web con un canale dedicato che proietta l’azienda anche in un mercato al di fuori dell’Italia. Grazie a uno spazio di co-working locale e all’associazione Abrusselles (punto di riferimento per l’economia e per il lavoro), il progetto sbarca a Bruxelles con una presentazione ufficiale proprio nel cuore della comunità abruzzese nella capitale belga, una tra le più numerose. Per l’occasione, Luca si fa affiancare da Alessio De Stefano che si occupa di aiutare Luca nella gestione del sito. Un’iniziativa che si rivela il trampolino di lancio. Arriviamo così a questo 2020.
«Un anno difficile per tutti, anche per noi», sottolinea Perilli, «eppure abbiamo visto crescere la nostra attività in quanto molte persone hanno preferito acquistare online le loro merci e, ora, i regali di Natale. Certo, abbiamo avuto dei problemi con i corrieri e abbiamo avuto i prodotti fermi per qualche giorno a Dublino, ma il nostro food box è riuscito a portare in giro la tradizione abruzzese».
Anche alcune aziende multinazionali che operano sul territorio hanno scelto il food box della Broozy per i regali. Un progetto che prende dal territorio ma che restituisce anche molto. Parte del ricavato del 2018 è stata utilizzata per l’acquisto e la donazione di arnie all’associazione ambientalista Salviamo l’orso.