TORRIONE

Rapinatore incastrato su Facebook

Uno dei banditi è ricercato in Albania dall’Interpol, l’altro è morto

L’AQUILA. Individuati dalla squadra Mobile, con l’ausilio dell'Interpol e dell’Ufficio di collegamento italiano interforze in Albania, i due autori della rapina commessa il 28 febbraio 2013 davanti al bancomat della filiale della Cassa di risparmio(oggi Bper) nel quartiere Torrione.

Si tratta di due albanesi: K.N. del 1994 è morto in ospedale nel suo Paese il successivo 2 ottobre a seguito di gravi lesioni dopo una sparatoria; l’altro, A.X. del 1993 è ricercato a livello internazionale, è stata chiesta l’estradizione ed è destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il tribunale dell’Aquila, il 21 ottobre 2013, li ha condannati a 10 anni di reclusione per rapina aggravata e lesioni personali. Le ricerche hanno appurato che A.X. si trova in Albania, probabilmente a Tirana, e che raramente si reca a Valona dove ha la residenza, ma dove non è stato trovato nel marzo del 2015, quando è stata effettuata una perquisizione in casa.

Intorno alle 18 del 28 febbraio di tre anni fa, una donna 50enne, dopo aver parcheggiato la propria autovettura, una Lancia Musa, in viale De Gasperi, si diresse verso il bancomat prelevando 200 euro. Una volta tornata in auto, uno dei due si introdusse in macchina dallo sportello posteriore lato guida, e l’afferrò per i capelli sottraendole il portafoglio che si trovava appoggiato sul sedile anteriore lato passeggero.

La donna si sottrasse alla presa del rapinatore scendendo dall’auto, ma fu raggiunta dal complice che, dopo averla afferrata, la scaraventò a terra, per poi prenderla a calci. Fu poi la donna a dare l’allarme. La ricostruzione dei fatti è stata operata con l’utilizzo di diversi parametri oggettivi, malgrado una certa difficoltà da parte della vittima stessa e dei testimoni di fornire elementi utili all’individuazione visiva degli autori (ma non di alcuni particolari dell’abbigliamento, poi rivelatisi essenziali) a causa della rapidità con la quale i due hanno agito e si sono dileguati. Il personale della Mobile, diretta da Maurilio Grasso, per modalità di esecuzione e per specifica conoscenza del territorio e della fenomenologia, ha indirizzato le investigazioni su soggetti di nazionalità straniera, riuscendo ad acquisire, preliminarmente, informazioni confidenziali di significativo interesse, che unite all’attività di acquisizione dei video estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza della filiale della banca e della gioielleria “L’Etoile” di via Urbani, all’angolo con viale De Gasperi, hanno consentito di ricostruire la rapina fin dalla sua preparazione. Anche Facebook ha aiutato nelle indagini: uno dei due aveva un suo profilo e quindi è stato facile effettuare il riconoscimento tramite le immagini della videosorveglianza. È stato accertato che i due vennero ospitati fino al primo marzo 2013 in città da un connazionale, rivelatosi estraneo ai fatti. (g.g.)

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