Rette dei defunti, Ncd in campo

29 Gennaio 2015

Il capogruppo Piccinini: «I parenti non sono tenuti a pagare, ora il Csa faccia un passo indietro»

L’AQUILA. «I parenti dei defunti già ospiti della residenza ex Onpi non dovranno pagare un bel nulla». A sostenerlo, in una nota, è il capogruppo del Nuovo centrodestra in consiglio comunale Alessandro Piccinini.

«L’iniziativa dell’istituzione Centro servizi per anziani e della sua dirigente dottoressa Del Principe è da ritenersi infondata e tardiva, oltre che in totale contrasto con la giurisprudenza civile che, in questi ultimi anni, si è andata consolidando laddove si è stabilito con ragionevole certezza come non sia consentito alle case di cura agire nei confronti dei figli e dei nipoti di ex degenti per il recupero forzoso di rette non pagate, anche nella ipotesi in cui questi ultimi abbiano sottoscritto delle dichiarazioni di impegno».

«Infatti», scrive ancora Piccinini, «secondo l’orientamento di diversi tribunali che si sono già pronunciati su casi del tutto identici alla questione in oggetto, detta dichiarazione deve comunque essere interpretata “in senso lato” e non si potranno quindi vincolare gli eredi e/o parenti dei defunti al pagamento di obbligazioni sugli alimenti, disciplinate dall’articolo 433 del codice civile».

«Inoltre», aggiunge il consigliere comunale, «non si comprende per quale motivo i crediti risalenti al 2009 vengano per la prima volta richiesti solo oggi e ai parenti dei defunti e mai prima direttamente agli stessi anziani ex ospiti della residenza alberghiera».

«Peraltro, questi ultimi furono a suo tempo direttamente prelevati e portati nella struttura ospitante di Sora, senza che fosse loro pure concessa la possibilità di poter beneficiare di una sistemazione alternativa, magari garantita della Protezione civile come per ogni altro cittadino aquilano dopo il sisma del 2009. Mi auguro che l’istituzione Centro servizi per anziani, con un provvedimento adottato in via di autotutela, voglia fare un passo indietro e non coltivare azioni di recupero credito che difficilmente potranno avere un esito positivo».

Le lettere di recupero arrivate nelle case degli aquilani hanno provocato malumore e, in certi casi, smarrimento tra i destinatari della richiesta di pagamento. Alcuni di quegli anziani non sono sopravvissuti al doppio trasferimento da una casa di riposo all’altra. Ora i loro eredi sono alle prese con una richiesta di arretrati anche pari a 6mila euro relativi al periodo maggio-dicembre 2009 quando si era in pieno stato di emergenza post-sisma.(e.n.)

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