Riconsegnata ai proprietari la statua spuntata nel canale 

È un’opera funeraria rubata nel 2016 da una tomba al cimitero di Avezzano Riconosciuta dalla famiglia dopo un sopralluogo nella caserma dei carabinieri

AVEZZANO. Svelato in tempi record il mistero della statua raffigurante la Pietà di Michelangelo, tornata alla luce dalle acque del canale del Fucino durante i lavori di manutenzione straordinaria eseguiti dal Consorzio di bonifica ovest. Era stata rubata qualche anno fa, nel 2016, dalla tomba di una famiglia avezzanese. La scultura è stata riconosciuta dai proprietari negli uffici della compagnia dei carabinieri di Avezzano, dove hanno fornito riscontri oggettivi sull’opera scomparsa alcuni anni fa e ripescata nel canale del Fucino. A quattro anni dal raid ladresco, quindi, ora la scultura color bronzo, che aveva attratto l’attenzione di malfattori durante il furto al cimitero cittadino, potrà tornare al proprio posto. La statua, alta 70 centimetri e larga 50, scaraventata giù dal ponte del canale che costeggia Strada 15, nel territorio del comune di Aielli, quindi, non è quella rubata al cimitero di Tempera, frazione dell’Aquila: sul versante aquilano, infatti, due coniugi, dopo aver visto l’immagine della statua divulgate sul Centro, hanno bussato alla porta dei carabinieri di Paganica per mettere in risalto la fortissima somiglianza di quella rinvenuta nel canale fucense con quella rubata sulla tomba di famiglia nel lontano 2007. Fine della storia, quindi, con buon pace dei proprietari della scultura funeraria che, hanno spiegato ai militari, ha un valore puramente affettivo. Il motivo che ha indotto i malfattori a liberarsi della statua che, in prima battuta, ha scatenato la curiosità di centinaia di cittadini, molti convinti di trovarsi addirittura di fronte a una sorta di reperto archeologico. (m.s.)
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