Rissa con ascia: a giudizio

Rito direttissimo per il giovane arrestato dai carabinieri

L’AQUILA. Ci sarà un processo per direttissima il 22 settembre a carico del 26enne pizzolano Pierluigi Macchione, il quale si trova ai domiciliari dopo essere stato arrestato per una rissa con altre persone nella notte tra sabato e domenica. Il giovane, usando un’ascia, avrebbe aggredito quattro persone tra cui anche l’ex fidanzata, causando a tutti lesioni lievi. Ieri Macchione, assistito dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Guendalina Buccella. Ha evitato il carcere, misura chiesta dal pm, e resta ai domiciliari. Il giovane ha fatto anche delle precisazioni. Infatti ha detto che aveva in macchina l’ascia in quanto era andato a tagliare la legna con il padre e, dunque, mai l’avrebbe portata con sé a scopo preventivo. Inoltre, a suo dire, l’incidente stradale dal quale è scaturita la rissa è stato provocato dal fatto che temeva ritorsioni da parte di quelle persone con le quali in precedenza aveva avuto da ridire. Affermazioni che non sono condivise dal pm in quanto «sussiste il concreto pericolo che l’imputato possa commettere delitti della stessa specie di quello per il quale si procede in considerazione delle concrete modalità di consumazione dei reati dai quali si desume una notevole adesione psicologica ai reati contestati, una indubbia capacità criminale contraddistinta dall’assenza di scrupoli; come pure dalla ferrea determinazione, dal ritrovamento dell’ascia, dall’arco temporale nel corso del quale l’imputato cercava e aggrediva l’ex ragazza». Va comunque detto che le stesse persone che sono parte offesa in questo reato sono comunque state denunciate dai carabinieri. Si tratta di A.D.M., C.D.M., A.P. e R.P., che rischiano comunque anche loro di finire sotto processo in un secondo momento.

(g.g.)

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