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L’AQUILA. Ancora un rinvio della decisione sul ricorso presentato dalla società a responsabilità limitata “Progetto tecnico” contro la classifica finale del concorso di progettazione per la...

L’AQUILA. Ancora un rinvio della decisione sul ricorso presentato dalla società a responsabilità limitata “Progetto tecnico” contro la classifica finale del concorso di progettazione per la riscoperta e valorizzazione di Porta Barete. La srl è giunta seconda e, con il ricorso al Tar, viene contestata l’assegnazione del primo premio al gruppo progettazione primo in classifica. Il ricorso è per chiedere l’annullamento del “provvedimento, adottato in seduta pubblica il 5 novembre 2020 e pubblicato in pari data sulla relativa piattaforma telematica creata dal Comune dell’Aquila, mediante il quale è stato reso noto l’esito, con emanazione della classifica provvisoria, del concorso di progettazione denominato “Porta Barete rinasce” e di ogni ulteriore provvedimento presupposto, connesso e consequenziale, tra cui, segnatamente, i verbali della Commissione giudicatrice designata dal Comune dell’Aquila, se contrari alla lex specialis (che è l’insieme di tutte le norme, bando, lettera d’invito, disciplinare, capitolato d’appalto che regolano lo svolgimento della procedura di selezione del contraente) del bando di concorso, nonché il provvedimento di attribuzione della efficacia definitiva alla predetta classifica provvisoria”. Nello scorso mese di gennaio i giudici del Tribunale amministrativo regionale avevano ordinato al Comune dell’Aquila «di provvedere al deposito di copia integrale di tutti gli atti e i provvedimenti, inclusi i verbali della commissione relativi al concorso oggetto di causa, entro 15 (quindici) giorni della comunicazione o notificazione dell’ordinanza». L’udienza di ieri sarebbe stata rinviata perché il Comune dell’Aquila deve ancora presentare parte della documentazione richiesta. Sul progetto di riqualificazione di Porta Barete c’è grande attenzione anche sul fronte politico. Il consigliere comunale di Italia Viva Paolo Romano, in particolare, ha chiesto, tempo fa, il coinvolgimento della cittadinanza attraverso l’Urban center e un passaggio nelle commissioni consiliari. «Scorrendo i render del progetto vincitore non si può fare a meno di rilevare due aspetti che dovrebbero quantomeno impensierire la collettività e su cui bisogna aprire una riflessione», aveva evidenziato, «il primo è l’assoluta sottovalutazione del carico di traffico veicolare che la chiusura di via Vicentini comporterebbe per le arterie interessate, il secondo è la totale mancanza di accessibilità che si riscontra nelle quote di dislivello tra l’area antistante la chiesa di Santa Croce e la quota sommitale di via Roma».
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