San Cosimo, si punta sul centro operativo di Protezione civile

La senatrice Pelino al governo: «La base militare va dismessa e trasformata in un polo logistico di valenza extraregionale»

SULMONA. La riconversione della base militare di Monte San Cosimo torna al centro dell’agenda politica con l’interrogazione della senatrice sulmonese Paola Pelino al ministro della Difesa Roberta Pinotti e a quello dell’Interno Angelino Alfano. «Il governo si attivi per la dismissione del deposito militare di San Cosimo, con relativa bonifica dell’area, e per la riconversione a fini di Protezione civile, tenuto conto che dal Dopoguerra a oggi il territorio circostante ha subìto profonde modificazioni che non giustificano più la presenza di un deposito di armi in una zona, tra le altre cose, a rischio sismico», incalza Pelino. «Ho chiesto al governo di sapere quali orientamenti e conseguentemente quali iniziative voglia intraprendere per favorire la riconversione dell’area per la realizzazione, ex novo, di un eliporto, un grande centro operativo di protezione civile». Il comitato cittadino Valle Futura si batte dal 2006 per la riconversione di Monte San Cosimo in un polo logistico di Protezione civile di valenza extraregionale. Secondo il comitato, monte San Cosimo sarebbe in grado di rispondere a tutte le necessità: area di prima accoglienza, stoccaggio, sito per le esercitazioni, centro studi, scuola di addestramento, eliporto. «Questa operazione comporterebbe una serie di importanti benefici per il territorio», conclude Pelino, «in termini di sicurezza e prevenzione fino alle potenziali ricadute occupazionali nell’attività diretta e nell’indotto del settore protezione civile». Hanno già deliberato sulla riconversione in base di protezione civile ben 16 comuni del territorio.

L’area, protetta dal segreto militare, si trova tra Pratola e Sulmona. Venne realizzata nel 1939 per ospitare la fabbrica di esplosivi della Montecatini Nobel. La base militare si estende su 134 ettari, con 10 chilometri di strade, tre di ferrovie, 40 costruzioni, elettrodotti, gasdotti, acqua e fognature. Col mistero che si infittisce tra cunicoli e passaggi segreti.

Federica Pantano

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