Sangue, la Asl corre ai ripari

I tecnici al lavoro sul sistema informatico andato in tilt.

AVEZZANO. Ancora sospesi gli interventi chirurgici programmati in ospedali e cliniche dopo il guasto al Centro trasfusionale. La Asl è corsa ai ripari e la direzione ha assicurato già da oggi un ripristino graduale del sistema. Il black-out informatico è avvenuto l’8 gennaio e ora le scorte di sangue stanno per esaurirsi.
C’è ancora preoccupazione per le urgenze poiché ai chirurghi di tutto il territorio di Avezzano e Sulmona è arrivata una comunicazione che invita a non utilizzare il plasma per gli interventi di routine, rinviandoli. Il sistema gestionale del Centro trasfusionale si è bloccato e i computer utilizzati per l’acquisizione dei dati necessari per la tracciabilità del sangue sono andati in tilt. I ritardi nella riparazione dei macchinari ha reso la situazione drammatica.

I Centri trasfusionali di Avezzano e Sulmona forniscono il sangue a tutte le cliniche private e agli ospedali pubblici del territorio: il prolungarsi del problema ha causato l’interruzione di tutta l’attività chirurgica programmata della Marsica, compresa quella delle cliniche private.
Il primario del reparto trasfusionale dell’ospedale di Avezzano, Benedetto Del Gusto, si è reso conto che se fosse stato utilizzato il sangue per gli interventi di routine e programmati, in tre giorni le scorte sarebbero finite. Ha quindi inviato una comunicazione a tutti i chirurghi del territorio invitandoli a utilizzare il sangue soltanto per le urgenze.

Dalla Asl Avezzano Sulmona L’Aquila guidata dal nuovo direttore generale Giancarlo Silveri, hanno fatto sapere che «il sistema informatico per il controllo del sangue è stato ripristinato e che la situazione sta tornando, sia pure gradualmente, alla normalità. Ci vorrà qualche giorno per rimettersi al passo», hanno aggiunto alla direzione della Asl «smaltendo il lavoro pregresso e anche per le operazioni chirurgiche programmate è prevista una graduale ripresa».

Dal Centro trasfusionale spiegano che è ancora difficoltoso lavorare. Riguardo ai ritardi nell’intervento di riparazione, dalla Asl sostengono che «il problema si è rivelato assai serio e sin dall’8 gennaio il personale della Asl ha lavorato ininterrottamente per risolvere la questione. Per ovviare al guasto dell’apparecchiatura e reperire i pezzi di ricambio», sottolineano «l’azienda sanitaria ha dovuto rivolgersi a imprese specializzate operanti al di fuori del territorio nazionale, con allungamento dei tempi».

«Il problema all’apparato informatico», precisano i tecnici della Asl «si è rivelato abbastanza serio, tanto da richiedere un lavoro lungo ed elaborato. Alla fine si è ovviato al disguido anche grazie al coordinamento tra l’azienda che gestisce il software e quella che si occupa dell’hardware».
Se nei prossimi giorni la situazione non tornerà alla normalità, come assicurato dalla Asl, i risvolti per le strutture sanitarie potrebbero essere drammatici.