Sant’Agostino a rischio di crollo Nuovi lavori sulla chiesa-teatro 

Dopo oltre un anno di stop torna a funzionare il cantiere per il consolidamento e restauro dell’edificio Il progetto di riuso di tutto il complesso prevede di realizzare un polo librario da 15mila metri quadri

L’AQUILA. Dopo più di un anno di interruzione, riprenderanno a breve i lavori di consolidamento e restauro della chiesa di Sant’Agostino. È quanto stabilito nella determina a firma del Segretario regionale ai beni culturali ad interim, Federica Zalabra, per l’affidamento dell’esecuzione dei lavori “mediante utilizzo delle somme derivanti da economie a disposizione della stazione appaltante”. Si tratta di circa un milione, che verrà utilizzato per lavorazioni necessarie prima di avviare il secondo stralcio di opere, che con ogni probabilità sarà affidato all’Usra (ufficio speciale per la ricostruzione).
I LAVORI. Nella determina si spiega che, con i fondi a disposizione, si intende “anticipare, al termine dei lavori del I stralcio, alcune lavorazioni inerenti al II stralcio, in modo da utilizzare in maniera produttiva i ponteggi e le opere provvisionali installate, e poter continuare i lavori senza soluzione di continuità in attesa dello stanziamento delle ulteriori risorse”. I tecnici hanno stabilito di suddividere le opere, di cui occupa la Soprintendenza, in due stralci: un primo, ormai concluso, da circa 5 milioni e un secondo da 4,5. Questi ultimi fondi, seppur già programmati, ancora non sono stati erogati.
RISCHIO CROLLO. I lavori di raccordo verranno affidati “al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla società Appalti Costruzioni, l’impresa di costruzioni De Cesare e alla Seca, titolare del contratto d’appalto complessivo (I e II stralcio)”, si legge nella determina, “in quanto si configurano come proseguimento dei lavori di consolidamento e restauro in corso di realizzazione, specificamente per quanto concerne le strutture a rischio crollo sostenute da puntellamenti non rimovibili, e ripianamento parziale delle spese dei noli dei puntellamenti”.
I DANNI. Già all’indomani del terremoto, i tecnici avevano registrato notevoli danni alla chiesa: “Il corpo di fabbrica evidenzia gravi meccanismi di collasso nella parte sommitale con il crollo del lanternino e lesioni di grave entità con situazione prossima al cedimento strutturale della cupola. Danni diffusi all’intero corpo di fabbrica sia nell’apparecchiatura strutturale che al patrimonio storico-artistico”.
DI TERREMOTO IN TERREMOTO. La costruzione della chiesa fu iniziata non prima del 1708, dopo che il sisma del 1703 ebbe distrutto l’originale chiesa di tipo basilicale risalente al XIII secolo. Il progetto fu redatto dall’architetto Giovanbattista Contini (1841-1723), della scuola del Bernini. La nuova chiesa ha dimensioni maggiori di quella originaria e fu finita intorno al 1725.
POLO LIBRARIO. Il progetto di riuso di tutto il complesso prevede di realizzare un grande polo librario, utilizzando in un unico impianto complessivo l'aula della chiesa e le altre zone dell'isolato, che storicamente appartenevano allo stesso complesso agostiniano. Vi si potrebbero concentrare le più importanti biblioteche cittadine su un’area di circa 15mila metri quadrati. In particolare, nell’aula della chiesa si prevede di realizzare sale lettura e locali annessi per il deposito del materiale librario di proprietà della Curia. Il pianterreno sarà destinato a sala lettura e locali di servizio per la consultazione dei cataloghi e la lettura dei documenti su supporti digitali.