Santilli resta a capo della Camera di commercio L'Aquila
Il presidente uscente è stato confermato con 21 voti su 23. Fuori Del Re. Resta il nodo della fusione con Teramo
L’AQUILA. L’imprenditore aquilano Lorenzo Santilli è stato rieletto alla presidenza della Camera di commercio, industria e artigianato della provincia dell’Aquila. La nomina è avvenuta ieri, nel corso della prima seduta del nuovo consiglio camerale designato dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso con decreto del 24 marzo scorso e composto da 23 consiglieri in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria. Santilli è stato eletto con 21 voti favorevoli, uno contrario e una scheda bianca.
Una campagna elettorale senza particolari slanci, con il presidente uscente, cavallo di battaglia della Confcommercio, nominato per la prima volta a febbraio 2011, che ha tessuto una fitta rete di alleanze, in primis con Confindustria. Da sole, le due principali associazioni di categoria del territorio hanno ottenuto ben dodici seggi. Grande escluso dalla rosa dei consiglieri, l’ex vicepresidente dell’ente camerale, Agostino Del Re, da tempo in rotta di collisione con Santilli.
«Questa nuova Camera di commercio», è il commento di Carlo Imperatore, direttore dell’Unione industriali, a margine della votazione, «si fonda su un ottimo programma presentato dal presidente, Santilli, e largamente condiviso. Abbiamo davanti sfide importanti da affrontare per la crescita del territorio e per dare un sostegno concreto all’imprenditoria locale, che ha più che mai necessità di essere accompagnata e guidata in un percorso di crescita». Imperatore ha posto l’accento «sulla rappresentatività di Confindustria, in seno alla Camera di commercio. Siamo particolarmente contenti del risultato ottenuto, che ci vede come prima associazione industriale della nostra provincia, con sei seggi all’interno del consiglio».
Risultato eguagliato solo dalla Confcommercio, di cui è espressione Santilli. «Lavoreremo da subito», dichiara Imperatore, «alla fusione con la Camera di commercio di Teramo». Uno dei nodi principali che il presidente appena rieletto dovrà sciogliere. Mentre la fusione tra le Camere di commercio di Pescara e Chieti è stata chiusa già da tempo, tra L’Aquila e Teramo l’accordo sembra ancora lontano.