Anversa degli Abruzzi e a destra una veduta di Scanno

ABRUZZO

Scanno e Anversa portavoce dei comuni montani: "Siamo senza tv, è un voto al buio"

La lettera-appello dei due sindaci dopo lo spegnimento dei ripetitori tv e in vista delle elezioni: pressoché totale mancanza di una informazione al minimo plurale

L'AQUILA. E' un "voto al buio" quello a cui sono costretti i residenti di due piccoli, ma noti comuni dell'Aquilano perché nelle loro case non arriva il segnale tv: no informazioni su candidati, mission e schieramenti. Lo dicono forte i sindaci dei due paesi in una lettera comune, denunciando come lo spegnimento dei ripetitori tv nei piccoli centri montani come i loro non consente di esprimere ai loro concittadini un voto consapevole.

I due borghi senza tv sono Scanno e Anversa degli Abruzzi, circa 2mila anime complessivamente, incantevoli quanto costretti al silenzio in questi giorni di campagna elettorale. I loro sindaci Sandro Chiocchio (Scanno) e Gianni Di Cesare (Anversa) parlano di pressoché totale mancanza di una informazione al minimo plurale e si fanno portavoce dei piccoli comuni montani nella lettera-appello.

Eccola: "Facendo seguito alle note trasmesse a mezzo stampa nei mesi scorsi si ritiene opportuno stimolare una riflessione, che si spera possa essere profonda, rispetto al problema dello spegnimento dei ripetitori TV nei piccoli comuni montani a seguito del cambio frequenze per il passaggio al DVB-T2, problema che, tra le altre criticità già precedentemente esposte, non consentirà ai cittadini di questi territori di esprimere un voto consapevole il prossimo 25 Settembre a causa della pressoché totale mancanza di una informazione al minimo plurale. E’ inconcepibile pensare che, nell’era della comunicazione, nei piccoli comuni interessati dallo spegnimento dei ripetitori TV i cittadini, ed in particolare gli anziani che rappresentano un’ampia fetta della popolazione residente, nonché coloro maggiormente legati al “rito” elettorale come elemento identitario sociale e culturale fondamentale, non possano fruire delle informazioni necessarie ad orientarsi in questa campagna elettorale e non potranno esercitare appieno il proprio diritto di voto, avendo a disposizione esclusivamente 4 canali TV RAI.

Al danno che si è venuto a creare si aggiunge la beffa per tutti coloro che nei mesi scorsi hanno provveduto all’adeguamento dei propri impianti televisivi, con sforzi economici rilevanti in particolare in questo periodo di profonda crisi per famiglie ed imprese, e che ad oggi si ritrovano ad avere un servizio televisivo totalmente inadeguato, per non dire inesistente, nell’attesa che possano attuarsi le soluzioni messe in campo dalle amministrazioni locali, che comporteranno ulteriori oneri a carico dei comuni sia di tipo economico che di gestione, a meno di mettere nuovamente mano al portafogli, in molti casi ormai vuoto, per dotarsi di sistemi di ricezione satellitare TVSAT".

L'augurio è che in questi giorni in cui si sentono tante promesse elettorali qualcuno possa quantomeno avvicinarsi al problema del silenzio nei due comuni aquilani. (a.mo.)

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