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Scomparso in Perù Il padre: «Ostaggio per debiti di gioco»

L’AQUILA. Ci potrebbe essere un debito di gioco di centomila dollari alla base della scomparsa di Nunzio Bellaprima, il 43enne artigiano che vive in Perù, dove si è sposato e risiede con la famiglia....

L’AQUILA. Ci potrebbe essere un debito di gioco di centomila dollari alla base della scomparsa di Nunzio Bellaprima, il 43enne artigiano che vive in Perù, dove si è sposato e risiede con la famiglia. Il giovane è sparito da due mesi, apparentemente in modo inspiegabile.

La preoccupazione da parte dei familiari che vivono all’Aquila è notevole anche perché, poco prima di sparire, aveva espresso l’intenzione di fare una visita in Italia. Al punto che i familiari erano andati in aeroporto convinti che sarebbe sceso dal volo proveniente da Lima. Ma proprio da allora di lui si sono perse le tracce.

La denuncia è stata presentata all’autorità giudiziaria di Lima ma al momento non ci sono novità di rilievo.

I parenti, pertanto, stanno cercando di coinvolgere le autorità italiane allo scopo di fare pressioni sul governo peruviano in modo da far approfondire le indagini. Per questa ragione sono stati presentati esposti al prefetto e alla questura oltre a mettere le carte in mano a un legale.

Qualche elemento, comunque, sta trapelando e confermerebbe come una delle piste investigative più credibili quella per la quale la sparizione sarebbe imputabile a un debito di gioco di 100mila dollari con qualcuno che non va tanto per il sottile. Il giovane, infatti, secondo quanto afferma lo stesso padre, è un grande lavoratore ma ha una forte passione per il gioco, cosa che potrebbe averlo messo nei guai. E il timore che sia ostaggio di una banda di criminali non è ipotesi campata in aria. Solo che alla famiglia e agli investigatori di Lima non è arrivata alcuna richiesta di pagamento del presunto debito in cambio della libertà. Inquietante l’indiscrezione per la quale, prima di sparire, l’artigiano aveva chiesto soldi in prestito a qualche suo amico. Un fatto che, se collegato con quanto finora emerso, non lascia presupporre nulla di buono. Il padre del giovane, oltre a presentare esposti, ha chiesto aiuto e solidarietà anche al vicesindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi e a un sindacato e confida anche in un sostegno da parte della Sanofi, la grande azienda per la quale ha lavorato per diversi anni.

Tra le prossime mosse per suscitare grande risonanza alla vicenda anche il coinvolgimento «Chi l’ha visto» su Rai3 dopo che anche una trasmissione analoga di una tv peruviana ha parlato del caso nelle settimane scorse.

Nunzio Bellaprima, un artigiano molto competente nella lavorazione del cartongesso, (ha operato anche nella ricostruzione) faceva la spola tra L’Aquila e il Perù dove da alcuni anni si è trasferito. Ha infatti sposato una peruviana dalla quale ha avuto due figli ancora piccoli.

Gli stessi familiari, il padre Euplio e la sorella Francesca, avrebbero piacere di ospitare i due bambini all’Aquila per qualche giorno.

(g.g.)

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