Scosse e grandine, domenica nera

Al campo del Globo danni alle tende, a Gignano allagati i seggi elettorali.

L’AQUILA. Sei scosse, più una settima anche in mare. Eppoi altra pioggia. E grandine. Chicchi come sassi che spaccano le tende. Dal Gran Sasso all’Adriatico, il terremoto e il maltempo non concedono tregua agli sfollati. Stavolta il bilancio, a fine giornata, è più pesante del previsto. Al campo montato nel parcheggio del Globo di località Campo di Pile, lo stesso visitato da Letta al mattino, arrivano i vigili del fuoco con le idrovore. Qui la grandinata danneggia anche alcuni teloni e alcune tende. I volontari trascorrono un pomeriggio intero a lavorare per riassicurare un letto asciutto agli sfollati. Problemi anche a Gignano, dove oltre alle tende che ospitano le famiglie senza casa si allagano anche i seggi allestiti nel campo. Forti disagi per l’attività degli scrutatori. Allagamenti anche a Pile, ad Acquasanta, al cimitero e in diverse zone della città. Temperatura in picchiata. Nel giro di poche ore si passa dai 21 gradi delle 12,31 ai 12,6 delle 17,03, come registrato dagli strumenti del Cetemps, il centro di eccellenza della meteorologia dell’Università dell’Aquila.

TENDE ROTTE. La grandinata che si abbatte con violenza tra le 16 e le 17 sulla città investe a macchia di leopardo le tendopoli. Grandina sulla zona di Sassa e le frazioni limitrofe ma anche a Coppito e a Campo di Pile. Qui sono intervenuti i vigili del fuoco per scongiurare allagamenti. La grandine ha danneggiato sia i teloni sistemati come protezione dal sole sia le tende. Alcune parti sono state smontate e ripristinate nel giro di poche ore. A Gignano sono finite a mollo anche le schede elettorali, in quanto l’acqua ha invaso alcune tensostrutture adibite a seggio per il referendum. Anche qui l’intervento dei pompieri scongiura guai peggiori. Problemi sono stati segnalati anche nella zona di piazza d’Armi, a Roio e nei campi allestiti nelle località di montagna. Per effetto della pioggia battente si allaga anche il piazzale del cimitero. Dalle fogne si riversa fin dentro la chiesa e i locali del vecchio convento una marea di acqua nera. Il custode del cimitero, padre Nello Greco, sfollato anche lui, è infuriato. «Oltre al terremoto anche questo. Eppure è una vita che segnalo il problema, ora aggravato dal fatto che gli scarichi non sono più adeguati visti i nuovi insediamenti. Nessuno del Comune se ne fa carico». Sottopassaggi allagati a Pile e al tunnel di Collemaggio dove, a causa della pioggia, si aprono voragini sull’asfalto. Al lavoro anche gli operai del Comune. Traffico interrotto e nuovi disagi.

LE SETTE SCOSSE. Sette le scosse avvertite in Abruzzo nella giornata domenicale. Dopo quella delle 2,55 (epicentro Valle dell’Aterno), di magnitudo 3,2 della scala Richter, la scossa successiva, registrata alle 3,12, ha interessato il bacino di Sulmona (magnitudo 2). Quindi altri due movimenti nell’Aquilano, alle 13,39 (2,4) e alle 16,33 (2,1). Il sisma, poi, si sposta verso i Monti Reatini con due scosse, la più forte delle quali alle 18,31 (3,4) e l’altra, di magnitudo 2, alle 19,35. Scosse avvertite anche a Montereale. Infine, alle 13,20, una scossa di magnitudo 4,7 si è originata nell’Adriatico centro-settentrionale, a una profondità di 15 km.