Scuola non sicura, due indagati

Pratola, il sindaco De Crescentiis e un dirigente nel mirino della Forestale per la sede di Valle Madonna

PRATOLA PELIGNA. Finisce sul tavolo della Procura il caso sulla sicurezza della scuola elementare di via Valle Madonna.

Gli agenti di polizia giudiziaria del Corpo Forestale della sede di Sulmona, dopo i relativi accertamenti, hanno chiesto il sequestro preventivo dell’edificio. Due perizie, infatti, hanno accertato che la scuola che ospita 200 persone tra alunni e personale addetto, non sarebbe sicura. Due le persone indagate, il sindaco e presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis e il dirigente di Ripartizione Franco Raulli. A loro viene contestata l’omissione in atti d’ufficio perché, sempre secondo la Forestale, i due non avrebbero preso fino a oggi alcun provvedimento per far fronte alla grave situazione in cui verserebbe la scuola. A far scattare le indagini da parte della Forestale, un manifesto fatto affiggere sui muri dai consiglieri d’opposizione il 10 dicembre scorso, con il quale lamentavano una precaria sicurezza in caso di terremoto citando le due relazioni tecniche che lo documentavano. In sintesi, nel manifesto si faceva riferimento al fatto che nulla fosse stato messo in atto da parte di chi di dovere, a distanza di sette mesi, cioè da quel 15 aprile 2015 in cui fu firmata la seconda relazione tecnica sull’analisi di vulnerabilità della scuola di via Valle Madonna, dichiarando in sostanza che la scuola presenterebbe una grave criticità in caso di sisma. La prima relazione in cui sono scritte le stesse cose risale al 2012. «Sono tranquillo, come amministrazione abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e potevamo fare», afferma il sindaco De Crescentiis, «tanto che siamo riusciti a trovare i soldi per costruire un nuovo plesso e a fare subito la gara per trovare il progettista, a cui a giorni affideremo l’incarico. L’indicazione del parametro zero nella perizia riguarda la dinamicità e non la staticità dell’edificio. Ho fatto tutto quello che doveva fare un sindaco. Anche mio figlio è andato in quella scuola».

Claudio Lattanzio

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