"Se L'Aquila è ingovernabile è meglio un commissario"

Il presidente di Confindustria, Spinosa Pingue, sulla crisi comunale

L'AQUILA. «Se non c'è modo di avere un governo cittadino forse è meglio un commissario per dieci anni». Stanco della crisi politica al Comune dell'Aquila con le dimissioni del sindaco Cialente, il presidente di Confindustria L'Aquila Fabio Spinosa Pingue, interviene con una nota polemica e provocatoria nella quale non mancano dure critiche ai politici. «E' esasperante il balletto di scaricabarile» dice «al quale abbiamo assistito dal 6 aprile 2009 in poi».

«Di fronte ad una tragedia come quella che ha travolto L'Aquila» scrive Fabio Spinosa Pingue, «i nostri amministratori hanno dato il meglio di sé con beghe politiche, personalismi e trappole di basso profilo. E' stato un carta vince, carta perde, fra discussioni a parti contrapposte (per principio) ed assemblee deserte. Noi ribadiamo il primato della politica nella quale le parti sanno dialogare e cercare sinergie tra le diverse Istituzioni a prescindere dal colore politico. Un primato che non deve sfociare nel protezionismo e nello statalismo ma che governi i processi della società. Nei nostri amministratori, piuttosto che la logica della politica volta a stabilire un quadro di regole condivise entro il quale manifestare il conflitto, prevale la voglia della delegittimazione reciproca e della condanna di ogni possibile mediazione. Siamo stanchi. Le imprese sono al palo, la ricostruzione mai partita, i progetti insabbiati. In una parola: la città è bloccata. Abbiamo sete di governo a prescindere dal colore, dalle sfumature, dagli uomini, dalle formule. Se, nel più breve tempo possibile, L'Aquila non sarà ricostruita e la sua economia non sarà ripartita, ne risentirà l'economia dell'intero Abruzzo. E questione regionale. Le associazioni rappresentate all'interno della Camera di Commercio dell'Aquila hanno dato, non senza sforzi, un esempio di come si reagisce ad un evento straordinario eleggendo all'unanimità, presidente, giunta, e il Cda dell azienda per lo sviluppo; le forze politiche che ci governano sono in grado di fare altrettanto? No, sono impegnate a delegittimare l' avversario».

«Incuranti», aggiunge Spinosa Pingue, «del fatto che delegittimando l'avversario delegittimano anche se stessi e, allora, se per governare la città l'unica via di uscita è un commissario, così sia. Il problema non è il sindaco Massimo Cialente. Se dobbiamo continuare con questo non governo e con questo sistema di relazioni tra i vari partiti e, ancora peggio, tra le istituzioni, allora molto meglio un commissario. Ma un commissario per almeno qualche lustro. Il tempo necessario per ricostruire un sistema di relazioni politiche ed istituzionali che il terremoto ha evidentemente finito di scardinare - improntate alla condivisione, all abnegazione e alla reciproca legittimazione».

«Un moderno faraone» conclude «illuminato che ascolti le parti sociali e le forze politiche, che decida, governi, amministri e assuma responsabilità. Con la massima velocità».

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