Sicurezza scuole, la battaglia va avanti

Le mamme chiedono chiarezza sul dato della vulnerabilità sismica peggiorato in due anni e senza interventi

AVEZZANO. Le scuole sono sicure? E allora mostrateci i dati. I genitori degli alunni degli istituti della città non usano mezzi termini. Lottano da giorni per avere certezze sulla stabilità degli strutture scolastiche dove i loro figli seguono le lezioni e soprattutto affinché venga fatta chiarezza sui dati. «Il 18 marzo 2015 è stato comunicato che l’indice di vulnerabilità era di 0.149», ha commentato Simona Sandullo, mamma di un alunno della Mazzini-Fermi. La normativa prevede lo 0.20. A settembre, e a protesta in corso, le nuove verifiche hanno detto che l’indice è di 0.304, il doppio, e senza alcun intervento. Le mamme vogliono sapere come mai.

«Per due anni hanno continuato a far fare lezione in questa scuola senza avvertirci. Ci hanno detto che avrebbero tolto i ragazzi dagli scantinati e invece oggi (ieri per chi legge) le quattro prime sono lì sotto. Noi vogliamo i moduli provvisori a uso scolastico e soprattutto vogliamo che i nostri ragazzi siano al sicuro».

La volontà di gran parte delle mamme e dei papà delle scuole del centro, e non solo, è stata ribadita anche davanti ai microfoni di “Mi manda Raitre”. In studio, ospite di Salvo Sottile, il sindaco Gianni Di Pangrazio, mentre davanti alla scuola una rappresentanza dei genitori, il giornalista del Centro Roberto Raschiatore che nel 2014 fece un’inchiesta sugli indici di vulnerabilità degli edifici scolastici, il consigliere provinciale Felicia Mazzocchi e i consiglieri d’opposizione Mariano Santomaggio e Pissino Gallese.

«Per troppo tempo il nostro territorio è stato abbandonato», ha commentato il sindaco. «Possiamo dire alle mamme, non per rassicurarle perché sono più preoccupato io di loro, che noi abbiamo rispettato la normativa regionale e abbiamo messo a disposizione i tecnici del Comune e chiamato quelli dell’Enea per avere ancora più certezze». Davanti ai microfoni di Raitre anche una delegazione di genitori della scuola di San Simeo, chiusa all’inizio dell’anno scolastico per inagibilità, e trasferita in blocco nelle aule dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri. Intanto ieri sono ricominciate le lezioni in tutte le scuole della città, tranne alla primaria Marini che aprirà con una settimana di ritardo.

Il primo cittadino Di Pangrazio e il vicesindaco Ferdinando Boccia hanno lanciato un appello al governo centrale affinché «dia priorità alla creazione di una finanziaria speciale, che contempli un incisivo snellimento delle procedure, maggiori fondi e l’esclusione dei lavori sull’edilizia scolastica dal patto di stabilità, dedicata alla questione dell’emergenza sismica nel nostro Paese».

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