Silvano Palmerini, funerali nella chiesa degli Angeli Custodi a Paganica

18 Dicembre 2025

Dal gas alle grandi opere, il costruttore aquilano è stato sempre legato alla sua comunità. Era il padre dell’editore del Centro Luigi

L’AQUILA. Dolore all’Aquila per la scomparsa di Silvano Palmerini, imprenditore aquilano di lungo corso, figura centrale nello sviluppo economico delle aree interne e protagonista discreto di oltre mezzo secolo di storia produttiva del territorio. Aveva 83 anni. I funerali si terranno domani alle 11 nella chiesa degli Angeli Custodi, a Paganica, frazione del capoluogo a cui è rimasto sempre profondamente legato e che oggi, dalle 16, nell’abitazione privata del costruttore, ospiterà la camera ardente. È stato, a suo modo, un grande innovatore: la sua attività ha preso avvio negli anni Sessanta, attraversando decenni di grandi trasformazioni. Tra i pionieri della metanizzazione e dei sistemi acquedottistici nelle aree interne dell’Aquilano, ha contribuito in modo determinante a portare il gas nelle case di numerosi comuni dell’entroterra, L’Aquila compresa.

Un lavoro che ha inciso concretamente sulla qualità della vita delle comunità e sulla modernizzazione dei servizi essenziali. Silvano Palmerini era nato il 18 novembre 1942 ad Asmara, in Eritrea, dove i genitori si erano trasferiti negli anni Trenta a lavorare nelle attività civili e nei cantieri di costruzioni avviati dal regime coloniale fascista nell’Africa Orientale Italiana. Poi nel 1943 la famiglia era rientrata in Italia. Da lì è iniziata l’avventura imprenditoriale: Silvano, in particolare, ha saputo distinguersi per oltre mezzo secolo di attività, coniugando esperienza, qualità e visione imprenditoriale.

Nel corso degli anni ha seguito e realizzato appalti di rilievo in tutta Italia, dando forma, grazie al suo intuito imprenditoriale, a un gruppo articolato e solido. Dal suo percorso nasce il gruppo Palmerini, oggi realtà strutturata con oltre 200 dipendenti, attiva in settori diversi: dall’editoria all’alberghiero, dalle costruzioni all’industria, fino alla ricostruzione post terremoto. Tra le iniziative più significative, la realizzazione di un hotel destinato a essere prossimamente riaperto con un’ulteriore stella e l’idea del Tecnopolo d’Abruzzo, progetto vincente, pensato come leva di sviluppo industriale e innovazione per il territorio.

Accanto all’imprenditore, la comunità ricorda anche l’uomo. Palmerini è stato vicino alle associazioni e alle istanze dei cittadini, con un sostegno spesso silenzioso, mai esibito. Una presenza costante, esercitata con discrezione, che lo ha reso un punto di riferimento non solo economico ma anche sociale, apprezzato per la laboriosità e il senso di responsabilità. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità aquilana, ricordando Palmerini come un imprenditore serio e competente, profondamente legato alla propria terra, capace di interpretare il ruolo d’impresa come servizio al territorio.

Un pensiero particolare è stato rivolto ai figli Luigi, editore del Centro (quotidiano a cui Silvano è stato sempre, profondamente, legato) e Giuseppina e ai nipoti. Parole di stima anche dal senatore Guido Liris, che ha ricordato Palmerini come un amico storico e un riferimento per il mondo dell’edilizia e dell’impresa, sottolineandone l’impegno svolto anche nell’ambito dell’Ance e il contributo al dialogo tra istituzioni e sistema produttivo. Con la sua scomparsa, L’Aquila saluta una figura che ha lasciato un segno profondo, costruito giorno dopo giorno, lontano dai riflettori, ma destinato a restare nella memoria collettiva. «Un’eredità fatta di lavoro, serietà e visione imprenditoriale, ma soprattutto di rapporti umani profondi e autentici», come ha detto Goffredo Palmerini.

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