Sindaco e assessore puntellano L’Aquila retrocessa in serie D

Vertice convocato in tutta fretta con Chiodi, Mancini e Iannini Il nodo dello stadio di Acquasanta e la chimera ripescaggio

L’AQUILA. Sindaco e assessore allo Sport puntellano la dirigenza dell’Aquila appena retrocessa in serie D. «Se vanno via loro, chi viene?», si chiede sconsolato il sindaco Massimo Cialente, che prima parla, e scrive, di «errori, debolezze e sottovalutazioni» e 24 ore dopo convoca, di buon mattino, a Palazzo Fibbioni, alcuni tra i principali artefici dell’insuccesso sportivo e imprenditoriale ai quali esprime solidarietà e vicinanza. Non appena realizzato che il risultato sportivo uscito dal campo di Rimini potrebbe fare saltare anche l’operazione-Acquasanta – vera impresa titanica che l’amministrazione di centrosinistra vorrebbe portare a termine per la fine del mandato – il Comune si muove.

All’incontro, con Cialente, sono presenti anche gli assessori Emanuela Iorio e Maurizio Capri, oltre ai rappresentanti della società retrocessa, il presidente Corrado Chiodi, il vice Massimo Mancini e lo sponsor Eliseo Iannini. Un paio d’ore fitto fitto, al piano nobile di Palazzo Fibbioni, di grandi progetti per il futuro della società e della città. Retrocessione e scenari possibili sono i punti all’ordine del giorno. La società, che nel frattempo ritrova la parola, mette per iscritto che «già dalla prossima assemblea dei soci del 6 giugno prossimo lavorerà per una operazione di ricompattamento, ribadendo l’impegno a portare avanti il progetto sportivo con una dovuta ripianificazione e riorganizzazione, quanto mai necessaria. Questo a prescindere dalla categoria nella quale si giocherà, attualmente la serie D, ma con un lavoro che già si sta avviando per presentare la domanda di ripescaggio». Il ritornello, insomma, è sempre lo stesso.

Poi il discorso scivola sullo stadio di Acquasanta, i cui lavori, viene ribadito dalla dirigenza rossoblù, «sono quasi ultimati. La consegna dello stadio è infatti, tra le altre cose, elemento essenziale per la presentazione della domanda di ripescaggio». La società auspica «che la consegna possa avvenire in tempi rapidi e, in tal senso, ha avuto rassicurazioni dall’assessore preposto Maurizio Capri. Anche il sindaco si è detto determinato a non lasciare sola L’Aquila calcio 1927 e ha sollecitato tempi brevi e immediatezza per risolvere tutti gli ultimi problemi legati alla questione del campo». I tempi di consegna? L’ultima promessa in ordine di tempo parla di fine giugno-inizio luglio. Ma serve una convenzione per la gestione.

Viste le scadenze dei primi di giugno e il passaggio dell’assemblea dei soci, l’incontro non partorisce soluzioni definitive. Il Comune, del resto, sistemata la questione stadio, non può certamente decidere chi deve guidare una società di calcio, anche se alcuni dei componenti dell’attuale compagine societaria sono da considerarsi in qualche modo vicini a esponenti politici di centrosinistra della città e della Regione, dei quali, in passato, hanno finanziato anche le campagne elettorali.

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