Sinistra giovanile: «50 in funivia» 

Accuse al Centro turistico: salute a rischio, altro che distanziamento sociale

L’AQUILA. Funivia affollata e parcheggi selvaggi a Campo Imperatore.
A denunciarlo è il Movimento Giovanile della Sinistra L'Aquila: domenica, con la montagna presa d'assalto da turisti ed escursionisti, durante la corsa di discesa della funivia delle 14 sarebbero state violate le misure anti-Covid, con 50 circa persone nella stessa cabina: «Veniamo ai fatti: corsa di discesa delle ore 14. Nella funivia», scrive la Sinistra Giovanile, «circa 50 persone. Inutile dire che la distanza interpersonale non era minimamente rispettata. Da premettere che i turisti erano in fila per riscendere da poco dopo le 13, orario di partenza della corsa precedente. Nessun avviso, almeno nella stazione di Campo Imperatore, che segnalasse che la funivia era interrotta dalle 13 alle 14. Sembra che un cartello fosse alla biglietteria di Fonte Cerreto ma, ricordiamo all’amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso d’Italia non tutti quelli che scendono con la funivia la utilizzano anche per la salita, ragion per cui sarebbe auspicabile dare informazioni anche nella stazione superiore».
Il Movimento della Sinistra Giovanile ricorda inoltre che «il 16 maggio il sindaco Pierluigi Biondi, in una delle sue dirette Facebook (in quel caso a bordo della funivia per il primo viaggio della ripartenza) annunciava che si ripartiva nel rispetto delle misure di sicurezza. Lo stesso faceva l’amministratore unico Dante Pignatelli in alcune interviste, comunicando addirittura che la capienza massima fosse di 13 persone. Sembra, ma notizie ufficiali non ne abbiamo trovate, che la capienza sia stata in seguito aumentata».
«Certo è che una cabina con 50 persone a bordo», conclude la nota, «è un fatto pericoloso e difficilmente trova conferma nelle norme nazionali o regionali, soprattutto perché resta fermo ovunque il principio del distanziamento interpersonale». (r.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.