Smantellata un'organizzazione dedita allo spaccio di droga
Eseguite 21 misure cautelari, di cui 18 in carcere, 2 ai domiciliari e 1 con obbligo di dimora. Si indaga per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti
L’AQUILA. Dalle prime ore di questa mattina la polizia è impegnata in un’operazione volta a smantellare un’associazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, gli agenti della sezione investigativa del servizio centrale operativo e quelli della locale squadra mobile hanno eseguito diverse misure cautelari. Effettuate inoltre numerose perquisizioni nei confronti di cittadini stranieri e italiani. Secondo quanto emerso, l'organizzazione era ben strutturata e radicata sul territorio aquilano, con attività finalizzate al traffico illecito di stupefacenti, in particolare la cocaina, per un volume di affari di quasi due milioni di euro, su una fetta di circa 650 clienti.
Dall'alba di oggi, per la precisione, i poliziotti del capoluogo di regione hanno eseguito 21 misure cautelari (18 in carcere, 2 ai domiciliari e un obbligo di dimora) delle 30 emesse complessivamente (26 in carcere e 3 ai domiciliari, oltre all'obbligo di dimora). Sono 42, in tutto, gli indagati. L'associazione, composta da 28 persone di nazionalità italiana, albanese e macedone, aveva una gerarchia ben definita con ruoli ben precisi: tre erano ai vertici, nove facevano da intermediari e i restanti diciannove erano gli spacciatori che agivano in centro storico, nell'area del Parco del Castello, ma anche nella zona industriale di Pile.
"Oltre due anni di lavoro ininterrotto - ha detto il procuratore Alberto Sgambati - hanno prodotto un risultato importante e lo sottolineo, perché vogliamo far sapere alla gente quanto lavora la polizia contro la criminalità". Al procuratore ha fatto eco il questore Enrico De Simone: "Questa operazione - ha affermato - dimostra come chi viene all'Aquila per delinquere trovi pane per i suoi denti".
Il pm che ha coordinato le indagini è Roberta D'Avolio: "Il traffico di stupefacenti - ha spiegato - si è sviluppato nell'arco temporale che va dal 2021 fino al 2024". Sono 102 le persone ascoltate per confermare l'ipotesi accusatoria, "cioè - ha concluso D'Avolio - la cessione al dettaglio di un numero considerevole di dosi nei confronti di un numero considerevole di cessionari in grado di saturare il mercato aquilano".
@RIPRODUZIONE RISERVATA