La compagnia dei carabinieri di Avezzano

AVEZZANO

Spacciavano cocaina ai giovani: quindici arresti

Eseguite all'alba dai carabinieri  le misure cautelari, in carcere e ai domiciliari, nei confronti di un gruppo di nazionalità marocchina

AVEZZANO. Una vasta operazione dei carabinieri ha portato all'arresto di quindici persone di nazionalità marocchina sottoposte a un ordine di custodia cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, su richiesta della procura di Avezzano. In carcere sono finiti Mohamed Aouani, Moncif Ansar, Bouazza Aboutabit, Abdellah Archouni, Mohammed Arroubi, Imad Attaoui, Issam Attaoui, Fouad El Barni, mentre nei confronti di Youssef Bya, Abdelouahad Najim, Chetyouy Ech Ahmed, Morad Kharsas, Said Yatimenabi, Allal Maqori, il gip ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Nei confronti di Said Habibi è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Luco dei Marsi, con divieto di uscire dalle 21 alle 7. La banda, secondo gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Avezzano, spacciava in tutta la Marsica e si spostava principalmente tra Luco dei Marsi e Avezzano. Secondo quanto emerso dalle indagini, si muoveva a bordo di una Volkswagen Touran di colore blu intestata a uno straniero. L’operazione dei carabinieri della compagnia di Avezzano ha messo fine a un fiorente traffico di stupefacenti, principalmente cocaina, che venivano ceduti a giovani e giovanissimi marsicani, tutti segnalati e ascoltati dai militari dell’Arma. Sono circa una settantina gli episodi scoperti dai miliari dell’Arma. Le indagini sono partite da un controllo avvenuto del mese di marzo scorso quando una talpa aveva riferito ai carabinieri che tre giovani maghrebini erano dediti al traffico di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti ed erano soliti utilizzare la Touran blu. Nel corso di un controllo uno di loro venne trovato in possesso di droga e così cominciarono le indagini che hanno portato alle misure cautelari emesse dal giudice.

@RIPRODUZIONE RISERVATA