Spaccio di droga, in 16 dal giudice

Stamane l’udienza preliminare per i trafficanti della villa bunker.

L’AQUILA. Finiranno davanti al giudice per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine della Procura distrettuale antimafia dell’Aquila vede sotto accusa sedici componenti dell’organizzazione che ruotava attorno alla villa fortificata di via dei Tulipani, ad Avezzano. L’udienza, rinviata ad aprile per i fascicoli dispersi sotto le macerie, si terrà stamattina.

IL PROCESSO. Le richieste del pm del tribunale di Avezzano, Stefano Gallo, per trenta imputati coinvolti a vario titolo in una delle più importanti operazioni antidroga dei carabinieri, erano arrivate a marzo scorso. Cinque persone scelsero il rito abbreviato, mentre quattro preferirono la via del patteggiamento.
A causa del terremoto, l’udienza fissata al 22 aprile non si era potuta tenere. Solo nei primi giorni di settembre il fascicolo fu recuperato tra le macerie del palazzo di giustizia dell’Aquila e trasferito nella nuova sede del tribunale a Bazzano.
E’ stata quindi fissata una nuova data per l’udienza preliminare che si terrà stamane alle 9.30 davanti al Gup Bianca Maria Serafini dove saranno formulate e ribadite le richieste di condanna per chi ha richiesto il giudizio abbreviato o il rinvio a giudizio per gli altri.

GLI IMPUTATI. Davanti al giudice per l’udienza preliminare finiranno Emidio Viola, Gianluca Mennillo, Gabriele Torti, Ivan Agatic, Nunzio Scavo, Michele Tomaselli, Bruno Morelli, Giuseppe D’Alimonti, Domenico Vulpiani, Agnieska Siska, Valerio Viola, Iole Barbone, Antonio Viola, Daniele Scancella, Giuseppe Faenza e Renato Walter Gentile. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Roberto Verdecchia, Romolo Longo, Giancarlo De Marco, Domenico Quadrato, Patrizia Bernardi, Vincenzo Retico, Sandro Gallese, Domenicantonio Angeloni, Carla Vicini e Andrea Tinarelli.

L’INDAGINE. Coordinata dalla Procura antimafia dell’Aquila, è stata avviata a novembre 2005. Diversi indagati, già noti alle forze dell’ordine prima dell’inchiesta, erano nel mirino degli investigatori da anni. Tutto è partito da un sequestro di cocaina avvenuto in un bar alla periferia di Avezzano. Da allora ci furono intercettazioni telefoniche e ambientali. Le indagini portarono allo smantellamento radicale dell’intero clan.
Emerse l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata, radicata nel territorio marsicano, nell’ambito della quale ogni componente aveva un ruolo specifico nel reperimento della droga, che avveniva soprattutto nel mercato romano e del basso Lazio, nel confezionamento e nello spaccio. Ci furono anche sospettati di legami con il clan dei Casalesi. A gennaio del 2007 vennero eseguiti ben sedici arresti e una trentina di persone denunciate.

IL BUNKER. La base logistica della banda si trovava nella villa bunker dove abita Emidio Viola, ritenuto il capo dell’organizzazione dello spaccio che aveva come componenti anche i suoi familiari. I carabinieri della Compagnia di Avezzano avevano individuato la villa nel quartiere di Scalzagallo, in via dei Tulipani, fortificata e dotata di un sistema di videosorveglianza e porte blindate. Lì venivano coordinate le attività di spaccio nell’area marsicana e in quella della costiera adriatica.
Nel corso di quindici mesi di indagine furono sequestrati un chilogrammo di cocaina, una carabina di precisione e due pistole con matricola abrasa, modici quantitativi di droga, sostanze da taglio, bilancini di precisione e 54 mila euro in denaro.